Aspettando Bookciak, Azione! 2020. Cominciamo dai libri: piccole metamorfosi acquatiche

In attesa di Bookciak, Azione! 2020 (la premiazione il 1° settembre alle Giornate degli Autori veneziane) presentiamo uno dei cinque libri che faranno da traccia ai bookciak. È “Gli effetti invisibili del nuoto”, raccolta di racconti di Alessandro Capponi (Hacca Edizioni) che arriverà in libreria in contemporanea col nostro concorso. Una piscina sullo sfondo e, in primo piano, tante esistenze pronte alla metamorfosi, tra lirismo e i sentieri del fantastico …

Spalle larghe, ventre piatto, pettorali d’acciaio, cosce guizzanti, glutei di marmo: volete essere così? Sognate un fisico da campione olimpico? Avete, se siete donna, in Federica Pellegrini il vostro ideale femminile?

Cominciate a stare in piscina sei, otto ore al giorno cominciando da bambini e, se madre natura vi ha dotati benevolmente forse, ed è bene sottolineare forse, un giorno potreste assomigliare a questi modelli. Ma in ogni caso nuotare, andare regolarmente in piscina più volte alla settimana, anche se siete impiegati al catasto o programmatrici di computer, non potrà che farvi del bene alla salute sia del corpo che dello spirito.

Insomma i benefici effetti visibili del nuoto sono indiscutibili. Ma ce ne sono anche di invisibili?

La domanda non paia peregrina. Certo, su ogni possibile ed immaginabile potere evocativo dell’acqua è stato scritto e pensato tutto lo scrivibile e pensabile. Basta stare alle Sacre Scritture per rendersene conto. E non solo. Il diluvio universale. Gesù che si fa battezzare da Giovanni nel fiume Giordano.

In generale il battesimo come rito di purificazione, l’acqua che lava le colpe e accompagna ogni itinerario religioso. Se vi piace pensate agli indù che si immergono nel Gange. Ma in nessun caso si parla di nuoto. Volendo proprio stirare la memoria si può ricordare la celebre nuotata del già anziano Mao Zedong il 16 luglio del ’66 nel fiume Yangze fatta per dimostrare ai suoi avversari che stava in ottima salute.

E, se parva licet, dopo quella del grande condottiero cinese, si può ricordare la nuotata di Beppe Grillo che traversò lo stretto di Messina per trascinare i 5stelle alla conquista politica della Sicilia. Altri tempi. In ogni caso nuotate con effetti politici. Anche questi visibili dall’esterno, in qualche modo, nel senso che il nuoto in questi casi è stato usato come strumento di comunicazione all’esterno della persona che ha nuotato.

Invisibili potrebbero invece sembrare gli effetti del nuoto sulle persone che compongono il campionario umano raccontato da Alessandro Capponi, capocronista romano del Corriere della Sera, che proprio così, Gli effetti invisibili del nuoto ha voluto intitolare questa raccolta di racconti brevi ma estremamente intensi.

Capponi è un assiduo frequentatore di piscine, e proprio una anonima piscina (di periferia?) è l’universo frequentato dai suoi personaggi. Tutti diversi fra loro per sesso, età, professione, (in certi casi vengono identificati con animali: il gambero, la tartaruga, il pesce, la gatta) ma accomunati dalla pratica del nuoto che, in ogni caso, ha il potere di incidere profondamente sui loro comportamenti e sulla loro stessa vita.

In un certo senso si può perfino dire che attraverso il nuoto si compiono delle vere e proprie metamorfosi. C’è il vecchio operaio stanco della vita, che passa le giornate coltivando un orticello, cui il nuoto fa passare la stanchezza esistenziale. C’è il sedicenne che comunica scrivendo a causa della balbuzie, che un giorno viene travolto dall’acqua di una alluvione che lo trascina rovinosamente lungo una strada diventata un fiume che a seguito di questa esperienza diventerà uno scrittore coraggioso. Il doppiatore radiofonico che nuota anche nell’aria, fuori dalla piscina, con movenze che ricordano il volo dell’airone.

Nelle pagine si alternano descrizioni veristiche, dense di particolari che denotano la frequenza dell’autore dell’ambiente – tanto che sembra di sentire l’odore inconfondibile del cloro, lo scroscio delle docce, il gocciolare dell’acqua, si vedono i giovani istruttori seguire con pazienza e comprensione i movimenti di corpi non più giovani – con pagine nelle quali prevale il lirismo e il racconto si inerpica per i sentieri del fantastico mentre Capponi dà prova della padronanza della lingua con la quale dimostra di saper giocare alla grande.

Certamente è difficile non farsi coinvolgere dal racconto di Olga con quella sua vita così intensa e tre mariti che ama nuotare di notte e nuotando aspetta l’alba. O da quello di Tino – probabilmente il racconto più bello della raccolta – che ha imparato a nuotare in piscina ma che in mare parla con i pesci, e che proprio dai pesci è salvato mentre stava per annegare. Lasciando il lettore col dubbio se sia stato solo un meraviglioso sogno, come se imparare a sognare fosse uno degli effetti invisibili del nuoto.