Aspettando Bookciak, Azione! cominciamo dai libri. C’è Astolfo in super8 per la sezione Memory Ciak

Vi presentiamo “La seconda vita di Astolfo Barchiera” romanzo di Lorenzo Chiabrera (LiberEtà) protagonista della sezione speciale Memory Ciak, realizzata in collaborazione con Spi-CGIL, LiberEtà e premio Zavattini. Chi sceglierà di ispirare il suo bookciak a questo libro potrà utilizzare gratuitamente il repertorio dell’AAMOD. Storia di neo pensionato che si cimenta col sogno da filmmaker di gioventù. L’idea è realizzare un film nel film coi filmini super8 di allora. Ma la vita riserverà delle sorprese …

La seconda vita di Astolfo Barchiera è il libro vincitore del premio letterario LiberEtà 2024. Come ogni anno un corto (bookciak) ad esso ispirato sarà in concorso, nella sezione Memory Ciak, al premio Bookciak azione! che sarà consegnato nell’ambito dell’evento a chiusura delle Giornate degli Autori veneziane.

Anche questa volta si tratta di un testo ad alto tasso autobiografico, com’è nella tradizione dei libri premiati dalla rivista dei pensionati Cgil. Astolfo Barchiera, alter ego e anagramma dell’autore Lorenzo Chiabrera, è andato in pensione dopo un’onorata carriera trascorsa per intero in un organismo pubblico della regione Piemonte, dove ha potuto realizzare solo in parte le ambizioni giovanili. Tra cui in particolare quella di diventare un filmmaker. Ora si trova a ricostruire tutti i passaggi più significativi della sua vita, le speranze, i sogni e le disillusioni che l’hanno accompagnata.

Abbandonate quasi subito le riflessioni sulla nuova condizione di pensionato, che forse costituivano la parte più interessante e coinvolgente del libro, l’autore mette in primo piano le sue prime esperienze di filmmaker nella scuola, siamo ai tempi del superotto di Nanni Moretti per intendersi.

La sua idea di realizzare un film nel film, utilizzando vecchie riprese con la telecamera e attualizzandole con gli stessi protagonisti a distanza di vent’anni e più – idea peraltro ripresa più volte dal cinema (da The reunion di Anna Odell a Compagni di scuola di Carlo Verdone, ma soprattutto L’acqua, l’insegna la sete – Storia di classe di Valerio Jalongo, 2021)-, finisce per prendere il sopravvento su tutto il resto: le peripezie per ottenere dall’Inps il trattamento di fine servizio, il rapporto con la moglie Dafne, l’idea di acquistare una casetta al mare, persino la malattia finale, non si capisce quanto vera o inventata, lascia il lettore sorpreso e in sospeso.

In assenza di un centro di gravità permanente, l’Astolfo protagonista, come il paladino dell’Orlando furioso alla ricerca del senno perduto – che riecheggia nel titolo -, introduce elenti di vita reale nei meandri della finzione cinematografica o del sogno con cui spesso si confonde. Una cifra stilistica tutta sua.


Carlo Gnetti

giornalista e scrittore

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