Cenerentola in Azerbajgian. La favola muta del principe macchinista e il reggipetto
In sala dal 14 novembre (per Lab 80), “The Bra – il reggipetto “, favola muta e chapliniana del regista tedesco e molto premiato, Veit Helmer. Sorta di Cenerentola muta, ma sonora, con attempato principe macchinista di treni merci che va cercando disperatamente di ritrovare la creatura che ha lasciato appeso al tergicristallo della sua carrozza un reggipetto. Un reggiseno a triangolo, piccolo come la scarpetta di vetro di Cenerentola …
È una bizzarra favola The Bra-il reggipetto, sorta di Cenerentola muta, ma sonora, con attempato principe che va cercando disperatamente di ritrovare la creatura che ha risvegliato nel suo cuore appassito un rinnovato desiderio d’amore.
Se l’è inventata Veit Helmer, regista tedesco assai premiato, probabilmente folgorato da certe immagini, passate anche su you tube, di un vero treno che scorre in mezzo a case-favelas dove la gente del luogo, quando il treno è altrove, stende panni, gioca a palla, a carte o beve il tè. E quando scatta l’allarme del passaggio toglie velocemente tutto dalle rotaie senza scomporsi più di tanto.
E dunque Helmer, forse un tardo-romantico come – a parte i nazisti d’epoca o gli attuali giovanotti di estrema destra – sono per genesi e fama molti tedeschi, il film ha scelto di girarlo in Azerbajgian proprio a Baku, in quel quartiere popolare che chiamavano Shangai che ora non c’è più, proprio prima che lo buttassero giù.
In questa favola muta e chapliniana il principe è l’anzianotto e non proprio benestante Murlan (Miki Manojlovic), di professione macchinista di un treno merci, che, in una delle sue ultime uscite prima della pensione, dopo aver visto di sfuggita ma con emozione, nel suo percorso notturno tra le case, una giovane donna che si spoglia prima di andare a letto, si trova appeso al tergicristallo della sua carrozza un reggipetto, uno di quelli stesi sul binario sfuggiti al rapido ritiro.
Un reggiseno a triangolo, piccolo come la scarpetta di vetro di Cenerentola che forse è quello della giovane donna vista di spalle mentre se lo toglieva.
E di questo si arma, dopo la pensione, per compiere la sua ostinata missione: provare a tutte le donne delle favelas che recintano il binario non la scarpetta, ma trovare la giusta tetta da infilare in quel grazioso indumento.
Rocambolesco e comico il percorso e ovviamente non privo di incidenti. Si chiuderà felicemente. Però non con l’unione con la trovata “Cenerentola” che, come spesso succede, è sempre a rischio di futuro inferno, ma con un altro tipo di affetto. Quello tra il macchinista pensionato e un ragazzino altrettanto solo che gli salva la vita.
A The Bra, premiato in molti festival e distribuito in Italia da Lab 80 Film, oltre al magnifico attore serbo che abbiamo imparato ad amare dai lavori di Kusturica, hanno partecipato anche Paz Vega e Maia Morgensten.
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