C’era una volta in America 40 anni dopo. Il cinema mitologico di Sergio Leone torna in sala
A quarant’anni dalla sua uscita in sala, C’era una volta in America, ultimo film di Sergio Leone, torna nei cinema (per Lucky Red come film evento il 28, 29 e 30 ottobre) per la prima volta in 4K e nella versione del 2012, che include scene precedentemente tagliate. Tratto da “The Hoods” del misterioso Harry Grey, pseudonimo di Harry Goldberg ex gangster è il terzo capitolo della trilogia del tempo. E forse il capolavoro di Leone …
Terzo capitolo della cosiddetta trilogia del Tempo dopo C’era una volta il West (1968) e Giù la testa (1971), C’era una volta in America è forse il capolavoro di Leone e vanta, oltre tanti fan, un cast di grandi attori come Robert De Niro, James Woods, Joe Pesci. Il film è tratto da The Hoods, romanzo di Harry Grey del 1952, (Mano armata in italiano) pseudonimo di Harry Goldberg, misterioso ex gangster e testimone d’eccezione della malavita newyorkese negli anni della Grande Depressione.
Nell’andare e riandare dei ricordi e del fumo, ecco l’America in campo “largo”: così ci accorgiamo di volti e coscienze coriacee, ben in vista; sono proprio quei volti e quelle coscienze che avvertono la drammatica impossibilità di sovvertire ciò che il “destino” ha loro assegnato, nella loro parte, nel copione.
È cinema mitologicico di Leone. Come nel teatro greco, come in Shakespeare. È questo il “cinema di Sergio Leone” ai suoi massimi esiti, un cinema piantato in un eterno passato, il cinema di quando, negli anni trapassati il fotogramma diventava sempre più rettangolare e meno quadrato… di quando cominciava ad esserci finalmente “spazio”, lo spazio giusto, per un grande narratore capace di unire immanenza e quotidianità, vicende di sommi dei e povertà di poveri mortali.
La “fabula” è nota a tutti: New York, anni Venti; due ragazzini ebrei, Max e Noodles, già molto esperti del “mestiere di vivere”, iniziano la loro carriera nella malavita facendo piccoli traffici. Noodles, innamorato di Deborah, viene sbattuto in prigione e ne esce durante il proibizionismo. La banda continua a fare affari d’oro, ma a poco a poco tra Max e Noodles il rapporto si guasta. Un giorno, Max muore in uno scontro a fuoco e Noodles resta solo. Ma trent’anni dopo riceve una lettera…
Con la fotografia di Tonino Delli Colli e la musica di Ennio Morricone che include una versione orchestrale di Amapola una struggente canzone del 1920 del compositore spagnolo / americano José María Lacalle García (in seguito Joseph Lacalle), che scrisse anche i testi originali in spagnolo, e che qui diviene leit motiv e inno alla nostalgia…
Fiaba, epopea, racconto di “cavalieri erranti”, avventure solitarie, al margine, ed oltre la legge… Il grande Sergio Leone ci tiene per mano e ci emoziona, dalla prima all’ultima scena: se il cinema è magia, Leone è l’evocatore sciamanico di questa arte, di film che prendono anima e corpo davanti ai nostri (ed ai suoi) occhi….
Enzo Lavagnini
Regista, sceneggiatore, produttore e critico cinematografico. Suoi i documentari: "Un uomo fioriva" su Pasolini e "Film/Intervista a Paolo Volponi". Ha collaborato con Istituto Luce, Rai Cultura e Premio Libero Bizzarri. Tra i suoi libri, "Il giovane Fellini" , "La prima Roma di Pasolini". Attualmente dirige l'Archivio Pasolini di Ciampino
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