Golden Globe a tutta musica. Tra i Queen, “Green Book” e Cuaron miglior regista

Tre Globi a “Green Book” di Peter Farrelly. Due a “Bohemian Rhapsody” di Bryan Singer e due ad Alfonso Cuaron per “Roma”. Assegnati nella notte fra il 6 e 7 gennaio i prestigiosi premi della stampa estera ad Hollywood, considerati da sempre una sorta di viatico per gli Oscar …

È un’edizione piena di musica questa dei Golden Globe 2019, i premi assegnati dalla stampa estera a Hollywood, da sempre considerati il primo passo verso gli Oscar, attesi il 24 febbraio prossimo.

Di musica sì. Miglior “comedy o musical” è, infatti, Green Book di Peter Farrelly (Scemo e più scemo, Tutti pazzi per Mary) che, attraversando l’America razzista dei Sessanta al seguito di un improvvisato autista italoamericano (Viggo Mortensen) e di un pianista e compositore jazz afroamericano ha già sbancato i botteghini Usa. Al film si aggiunge il Globo per la miglior sceneggiatura e quello al miglior attore non protagonista, Mahershala Ali nei panni del jezzista. Per un totala di tre.

Due Globi poi vanno alla musica dei Queen, evocata in Bohemian Rhapsody che vince come miglior film drammatico, portando a casa anche il premio per il miglior attore protagonista: Rami Malek che interpreta Freddie Mercury.

Alfonso Cuaron è il miglior regista con Roma, a cui va anche il Globo per il film in lingua non inglese, battendo il favorito Bradley Cooper per A star isborn che, delle cinque candidature, deve accontentarsi di quello alla migliore canzone, Shallow di Lady Gaga.

Miglior attrice drammatica è Glenn Close, per The Wife.  Migliore attore protagonista Christian Bale nei panni di Dick Cheney in Vice di Adam McKay.

Sul fronte televisivo The Americans, spy thriller della Fox alla sesta stagione, vince come migliore serie drammatica. Mentre la miglior serie commedia è The Kominsky Method, targata Netflix col grande Michael Douglas nei panni di un vecchio insegnante di recitazione.