Il sogno collettivo del Sindaco rosso. “La giunta” che cambiò il volto di Napoli, il doc in anteprima al Sacher di Moretti

Anteprima romana al Cinema Nuovo Sacher il 17 gennaio (ore 21.00) de “La giunta” di Alessandro Scippa, figlio di uno degli assessori della storica giunta di Maurizio Valenzi. Il primo sindaco comunista di Napoli che governò dal 1975 al 1983. Nella stagione delle giunte rosse – Argan a Roma, Novelli a Torino, Valenzi a Napoli – non era il sindaco il deus ex machina del governo della città, ma la sua squadra. Quell’alchimia umana che produceva cambiamento e portò una nuova visione della città. Nanni Moretti introdurrà il film al pubblico e a seguire l’incontro col regista, la produttrice Antonella di Nocera e Enrico Bufalini, Direttore Cinema, Documentaristica, Archivio Luce Cinecittà. Il doc è stato presentato a TFF 40…

Chi ricorda chi siano stati Aldo Cennamo, Emma Maida, Antonio Scippa, Antonino Calì? Per chi non è di Napoli, e anche per molti a Napoli, questi nomi dicono poco. Sono stati, rispettivamente, l’assessore al personale, l’assessore ai servizi sociali, l’assessore al bilancio e l’assessore all’igiene della giunta Valenzi. A render loro l’onore delle armi, insieme agli altri della giunta, a ricordare un sindaco molto amato e che ha fatto la differenza per la sua città, il documentario di Alessandro Scippa, La giunta, con l’apporto dell’Istituto Luce e dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio. E di molte interviste e testimonianze.

Un racconto dal ritmo diseguale, le immagini della città volutamente poco definite e, a volte, difficilmente riconoscibili. La musica stridente, quando non si scioglie nelle voci delle piazze che cantano Bandiera rossa. Ma sono dettagli forse.

Il titolo è La giunta, perché nella stagione delle giunte rosse – Argan a Roma, Novelli a Torino, Valenzi a Napoli – non era il sindaco il deus ex machina del governo della città, ma la sua squadra. Quell’alchimia umana che produceva cambiamento.

Era una giunta di minoranza: sarebbe dovuta durare un massimo di sei mesi ed è durata quasi quindici anni. Comunisti, socialisti, socialdemocratici trovarono l’appoggio di qualche democristiano per bene, e seppero fronteggiare una raffica di emergenze. Dal colera al terremoto, passando per il terrorismo e la camorra, con il sequestro Cirillo e il pagamento del riscatto.

Che cosa ha funzionato? Lo spiega Antonio Bassolino: Valenzi era un ex partigiano, intellettuale e artista. Andrea Geremicca era un dirigente del Pci, capo dell’Unità di Napoli. Erano complementari, la coppia ha funzionato. Attorno, assessori competenti e coraggiosi.

La città era malmessa, la questione sanitaria grave. Ma c’era il Pci; prima ancora che l’assessorato alla sanità aprisse nei quartieri più poveri i polimbulatori di assistenza e prevenzione, già le sezioni del Pci, i militanti in prima fila, si erano fatte sede di vaccinazioni e disinfestazioni delle corti.

Castel dell’Ovo, Castel Nuovo, Castello Sant’Elmo, Villa Pignatelli erano chiusi ai napoletani, la giunta li aprì, li rese visitabili e pieni di cultura.

Il sindaco discute in piazza con i cittadini cosa fare per rimettere in piedi la città. Durante la trasmissione tv di Franco Cortese, Il sindaco risponde, Valenzi può replicare a chi lo accusa di far preferenze, e favoritismi: questo no, non è vero; e persuade. Alla festa dell’Unità alla Mostra di Oltremare il sindaco balla con la musica degli Inti Illimani. Il livello di popolarità è altissimo, si respirava un senso di rinascita. Anche se…

Anche se l’Italsider era in declino, gli operai erano 7-8.000, un esercito, ma negli anni passati erano 12.000. Anche se la fragilità della giunta fu poi messa in discussione dalla rottura a livello nazionale. Anche se il terremoto del 23 novembre 1980 segnò l’inizio della fine di quell’esperienza. “Una esperienza difficile – aveva detto fin dall’inizio Maurizio Valenzi – ma è una battaglia entusiasmante, una battaglia che vale la pena di fare. È questo essere comunisti”.