L’ANAC prosegue la mobilitazione in sostegno del popolo iraniano. Continua la raccolta firme


La fila di fuori, gente in piedi e tanti, tanti ragazzi. È stata davvero partecipata la serata in sostegno delle battaglie delle cineaste e dei cineasti iraniani organizzata dall’Anac, la storica associazione degli autori, il 23 gennaio al cinema Aquila di Roma.

“Donna Vita Libertà”, lo slogan delle manifestazioni che da mesi stanno riempiendo le strade dell’Iran, a costo di torture, violenze e impiccaggioni da parte del regime degli ayatollah, ha fatto da filo conduttore ad una iniziativa necessaria e importante che ha condotto sul palco musicisti, giornalisti e registi.

Tutti uniti per dire basta alla feroce repressione di Teheran ed alzare la voce per far arrivare la solidarietà del mondo del cinema italiano ai tanti artisti imprigionati e torturati nelle carceri iraniane. Ma anche alla popolazione tutta che chiede libertà.

Moshen Makhmalbaf, tra i più grandi autori iraniani vittima della censura, ha partecipato – da remoto- con una video testimonianza sulla drammatica situazione del suo paese. Mentre sul palco si sono avvicendati Italo Spinelli – tra i promotori dell’evento con Antonio Falduto – , Luciana Castellina, Liliana Cavani (al telefono), Dacia Maraini (con un video messaggio), Francesco Martinotti presidente dell’Anac e Mimmo Calopresti del direttivo dell’Associazione degli autori e i giornalisti Marina Forti e Giuliano Battiston impegnati da sempre a raccontare le difficili realtà mediorientali.

A chiudere la serata, introdotta dalla musica tradizionale di Vahid Hadjihosseini, Mohsen Kasirossafar e Paolo Modugno, la proiezione di Il male non esiste, l’ultimo film (Orso d’oro alla Berlinale 2020) di Mohammad Rasoulof, appena rilasciato dal regime dopo una lunga detenzione. Un film che l’Anac, per voce del suo presidente Martinotti, chiede sia trasmesso dalla Rai nel corso di una serata evento dedicata all’Iran.

Una iniziativa quella del 23 gennaio, però, che non resterà un una tantum. Continuano, infatti, a crescere le adesioni all’appello dell’Anac. Da Nanni Moretti a Marco Bellocchio, da Wilma Labate a Nicola Piovani, il mondo dello spettacolo e della cultura si sta davvero mobilitando. “Convinceremo tutti assieme i firmatari – hanno concluso Spinelli e Calopresti – a portare fisicamente all’Ambasciatore dell’Iran in Italia il nostro appello contro le esecuzioni capitali, gli arresti con la richiesta di scarcerazione delle cineaste, dei filmmaker e di tutti i prigionieri politici arrestati in questi mesi».

Per firmare l’appello scrivere a anac@anac-autori.it