Le parole per mia madre. Sono doc le briciole di vita nell’isolamento del Covid
Già premiato all’ultimo Biografilm è passato al Trieste film festival “Il canto delle cicale “, nuovo documentario di Marcella Piccinini. Un poetico e potente memoir della riabilitazione (dopo una malattia) e della fine della madre, colpita dal Covid e scomparsa in solitudine in ospedale. La voce unica e speciale dell’autrice, intessuta di suoni, poesie, parole essenziali, immagini domestiche e universali per confortare …

Si è fatta conoscere con La mia casa e i miei coinquilini – Il lungo viaggio di Joyce Lussu nel 2016. Ora Marcella Piccinini torna con Il canto delle cicale scritto insieme a Marianna Cappi, un documentario in musica e poesia sulla madre Anna Maria De Giovanni, maestra e il nonno Luciano De Giovanni, poeta, apprezzato da Neruda e Italo Calvino.
È da una delle sue poesie che è tratto il titolo del documentario. Menzione speciale all’ultimo Biografilm Festival e passato al Trieste film festival dove è stato accolto con calore.
Marcella Piccinini, che ha studiato a Bologna, in Francia e al Famu la scuola di cinema di Praga, è un’allieva di Marco Bellocchio, ma ha già un suo stile molto riconoscibile. Lavora molto col suono (quello del respiratore che accompagna la fine del film è molto potente) usa spesso immagini non direttamente collegate al testo, come fiori, insetti, mani al lavoro in giardino in modo convincente.
Ne Il canto delle cicale anima un diario, un memoir della riabilitazione (dopo una malattia) e della fine della madre, colpita dal Covid mentre è ricoverata in una struttura per lungodegenti. La morte in solitudine, senza il conforto dei propri cari è una storia che abbiamo tutti già ascoltato in questi cupi tempi.
Ma questa è una una voce unica e speciale, intessuta di suoni, poesie, parole essenziali, immagini domestiche e universali. Marcella Piccinini sottolinea in un’ intervista l’importanza della letteratura contro la malattia. Racconta di aver passato ore al telefono a leggere alla madre Moby Dick, il libro che il nonno Luciano leggeva ad Anna Maria prima e a Marcella poi, quando erano bambine.
E, forse, ancora più importanti ci sono le voci di amici e conoscenti che Marcella ha chiamato a raccolta attraverso i social per poter inviare alla madre, irraggiungibile di persona, qualcosa che allontani le mura sempre più strette dell’isolamento sanitario.
“Sono Francesca, la figlia di Gianni Sofri” dice una voce che ha inviato la registrazioni dei suoni della montagna, e poi quelli di vari uccelli. Ecco, forse un ex alunno, per ringraziare la vecchia maestra, un’ amica invia una ricetta, un’altra il ricordo di un film visto insieme, persino un breve resoconto di un incontro tra donne. Briciole di vita che riescono a incrinare il silenzio e la totale assenza di umanità delle istituzioni.
Niente filmini di famiglia, al massimo una manciata di vecchie foto. Le immagini sono tutte degli ultimi anni, dopo la malattia, la lunga fatica per riprendersi. Si vede Gianni Sofri che partecipa allo sforzo, con dolcezza e pazienza leggendo Leopardi, disegnando O con le mani, suggerendo di usare le cime aguzze delle montagne per ricordare le forme della A.
La maggior parte dei versi che si ascoltano sono di Luciano De Giovanni, ma c’è tra gli altri anche Gianni Rodari. Le musiche sono di De Andrè e di Marco Biscarini, che aveva composto anche la colonna sonora del documentario su Joyce Lussu.
Carla Chelo
Giornalista. Ha lavorato all'Unità, al settimanale Diario e in tv (Mediaset). Ha scritto un paio di libri insieme a un'amica, Alice Werblowsky e da sola una guida sul verde in città: "Milano, Parchi e giardini", Touring club italiano.
5 Novembre 2019
Ciao Igor Pulcini, grazie per le tue parole di cioccolata
Ci ha lasciato lunedì 4 novembre Igor Pulcini, amico, compagno delle molte…
27 Ottobre 2021
Tutta colpa del pallone. Al via le riprese di “La Grande guerra del Salento”
Nel secondo Dopoguerra, mentre la storia si lecca le ferite di due guerre…
31 Maggio 2021
Addio Peter Del Monte. Il regista che amava le donne
In uno dei suoi ultimi titoli, La ballata del lavavetri (1998) liberamente…