Montalbano non deve morire. La Sicilia si ribella e chiede un ultimo episodio
L’8 marzo su Rai1 andrà in onda l’ultima puntata della fortunata saga nata dalla penna miracolosa dello scomparso Andrea Camilleri, “Il metodo Catalanotti” . Ma intanto la Sicilia si ribella all’idea che i suoi territori non facciano più da set alle avventure del commissario Montalbano, certi che tutto questo penalizzerà il turismo. E intanto chiedono che si giri almeno un ultimo episodio dal romanzo conclusivo della saga, “Riccardino”, uscito postumo nel 2020 sempre per Sellerio …
Montalbano non deve morire. Stavolta non c’è soltanto una fan sfegatata e psicopatica come nella fantasia di Stephen King, ma un’intera regione, con assessori, addetti al turismo e cittadini infuriati.
La Sicilia è sul piede di guerra, decisa a non lasciare andare per nulla al mondo il commissario nato dalla penna incantata di Andrea Camilleri. Alla conferma che l’episodio Il metodo Catalanotti – in onda il prossimo 8 marzo su Rai1 – sarà l’ultimo della fortunata serie televisiva è infatti seguita un’ondata di sconforto e di protesta nel Ragusano, nel Siracusano e non solo. I territori, cioè, che negli ultimi vent’anni hanno fatto da set naturali alla fiction dagli ascolti record e che, soprattutto, hanno fatto conoscere i tesori della Sicilia Sudorientale non solo in Italia ma nel mondo. Ed ora che le puntate volgeranno al termine le amministrazioni locali temono anche ripercussioni sul turismo.
“Il commissario Montalbano finirà con me”, aveva già preannunciato Camilleri, mancato nel 2019 all’età di 93 anni. Ma a pesare sulla decisione di interrompere le riprese è stata anche la scomparsa del regista Alberto Sironi – avvenuta soltanto venti giorni dopo quella dello scrittore di Porto Empedocle – e quella dello scenografo Luciano Ricceri.
A prendere le redini della regia, dopo questa serie di lutti, è stato proprio Luca Zingaretti, che al commissario ha prestato il suo volto sin dal primo episodio. “Ci sono ancora due romanzi e dei racconti che si potrebbero girare, però non so se ho voglia – dichiarava già mesi fa l’attore a Repubblica –. Non certo per il personaggio di cui mi sono innamorato profondamente. Penso abbia raccontato l’Italia degli ultimi vent’anni. È che in questi anni sono morti compagni di viaggio che per me erano fratelli”.
E proprio a questi ultimi testi si aggrappano adesso le speranze dei fan e delle istituzioni siciliane. In particolare, è nei confronti di Riccardino (Sellerio, 2020) – romanzo conclusivo della saga di Montalbano e pubblicato postumo per volere dello stesso Camilleri – che viene avanzata la richiesta di un ripensamento da parte del sindaco di Noto Corrado Bonfanti. “È impensabile ed oltremodo irriverente nei confronti della memoria del grande maestro Andrea Camilleri – dichiara all’ANSA – pensare di non realizzare un’ultima e definitiva puntata della straordinaria serie televisiva, tratta dai suoi libri”.
A questo appello si uniscono anche il presidente dell’associazione “Noi albergatori Siracusa” Giuseppe Rosano e il presidente dell’associazione politico-culturale “Ragusa in Movimento” Mario Chiavola, che si augurano, se non di ospitare ancora una volta le riprese de Il commissario Montalbano, quantomeno di poter contare su una “valida alternativa” che continui a valorizzare il loro territorio.
“L’ultimo romanzo di Montalbano, Riccardino, non è stato girato – afferma con rammarico anche Peppino Mazzotta, che nella serie interpreta il ruolo dell’ispettore Fazio –, e io penso e ho sempre detto che sarebbe un dovere morale fare almeno quello, perché chiude la vicenda del commissario. Ma bisogna rispettare la decisione presa”.
D’altronde, confidare in un ultimo ripensamento può apparire legittimo, se si considera che tutte le volte che Montalbano ha cercato di allontanarsi dalla sua terra, qualcosa l’ha sempre trattenuto. Come quando, sul punto di trasferirsi a Boccadasse con Livia, la notizia della strage di Capaci sentita in televisione lo convince che sia importante rimanere.
E, proprio nelle pagine di Riccardino, la voce di Camilleri irrompe in maniera metaletteraria per parlare con il suo personaggio – ormai stanco e invecchiato –, che si trova a dover sostenere il paragone con la propria versione televisiva. Vorrà davvero, il Montalbano che abbiamo imparato a conoscere sul piccolo schermo, sottrarsi a questo ultimo confronto?
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