Morto Claudio Risi, regista de “I ragazzi della 3C”. E tanti anni sui sei set del papà Dino

Dei fratelli Risi era il maggiore, ma il meno (ri)conosciuto, nonostante avesse all’attivo titoli molto popolari, soprattutto per la tv, come S.P..Q.R. e I ragazzi della 3C.

È morto il 26 aprile, a 71 anni, dopo un ricovero di due mesi seguito ad un infarto, Claudio Risi, fratello di Marco e figlio del grande maestro della commedia all’italiana, Dino Riso del quale è stato a lungo aiuto regista (anche del capolavoro Profumo di donna dal romanzo di Giovanni Arpino).

I primissimi passi come aiuto, però, sono nel ’72 con Mario Monicelli in Vogliamo i colonnelli e poi con Carlo Di Palma in Teresa la ladra, dal romanzo di Dacia Maraini, Memoria di una ladra.

L’esordio alla regia è a metà degli anni Ottanta con una commedia balneare: Windsurf – Il vento nelle mani e il televisivo Yesterday – Vacanze al mare.

Tra i suoi lavori più famosi le tre stagioni della serie televisiva I ragazzi della 3C, che gli valgono per due volte (nel 1987 e nel 1988) il Telegatto per il miglior telefilm italiano. Del ’98 è poi la serie tv, S.P.Q.R. prodotta da Aurelio De Laurentiis a seguito del successo ai botteghini della versione cinematografica di Enrico Vanzina, qui coinvolto nella sceneggiatura.

Nel 2005 firma insieme al padre il documentario Rudolf Nureyev alla Scala. Seguono i cinepanettoni Matrimonio alle Bahamas (2007) e Matrimonio a Parigi (2011).