Orso Tosco è il vincitore del Premio Scerbanenco 2024 con “L’ultimo pinguino delle Langhe”
Orso Tosco, scrittore e sceneggiatore, è il vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco 2024 col suo L’ultimo pinguino delle Langhe edito da Rizzoli. Il prestigioso riconoscimento assegnato nell’ambito del Noir in Festival è stato deciso dalla giuria presieduta da Cecilia Scerbanenco e composta da Valerio Calzolaio, Liborio Conca, Luca Crovi, Isabella Fava, Cecilia Lavopa, Sergio Pent, Alessandra Tedesco, Sebastiano Triulzi e John Vignola. Ecco la motivazione:
«Per l’uso sapiente della lingua e la costruzione dettagliata dell’investigatore protagonista, inserito in uno scenario, quello delle Langhe, che rimanda a una consolidata tradizione letteraria italiana. L’autore riesce a esorcizzare le atmosfere cupe del suo racconto grazie a uno stile ironico e surreale che spiazza il lettore».
Orso Tosco, nato nel 1982 ad Ospedaletti, cittadina affacciata sul mar ligure in provincia di Imperia, si conferma così uno dei nuovi talenti letterari degli ultimi tempi. Muovendosi da sempre nel noir (ma stupisce anche con la poesia) Orso ha già all’attivo numerose pubblicazioni. L’esordio è nel 2018 con Aspettando i naufraghi, “romanzo alla fine del mondo” pubblicato da minimum fax; del 2019 è la raccolta di poesie Figure amate (Interno poesia editore); del 2022 è il secondo romanzo London Voodoo (sempre minimum fax), noir cupissimo su una Londra capolinea dell’umanità; del 2023 è poi Nanga Parbat. L’ossessione e la montagna nuda (66thand2nd) affascinante racconto della sfida di uomini e donne nei confronti della leggendaria vetta, oltre che storia dei cambiamenti sociali del secolo scorso attraverso le voci di poeti, musicisti, artisti e scrittori. Quest’ultimo titolo è stato anche finalista nell ‘edizione 2023 di Bookciak Legge.
Orso Tosco è stato anche firma di queste pagine web e vincitore, stavolta in veste di filmmaker, di due edizioni di Bookciak, Azione! con Leda nel 2017 e L’invenzione di Piero nel 2015.
L’ultimo pinguino delle Langhe è il suo ultimo libro incentrato sulle indagini per omicidio (la vittima è una ragazza) del commissario Gualtiero Bova, che tutti chiamano il Pinguino, da poco trasferito a Mondovì: un trasferimento punitivo, un esilio mascherato da promozione. Accompagnato dalla fedele bassotta Gilda e dal tabacco della sua pipa, però, Bova non si perde d’animo e comincia la sua indagine.
Nella cinquina delle Scerbanenco erano presenti: Il sangue non mente di Cinzia Bomoll, La montagna nel lago di Jacopo De Michelis, Meccanica di un addio di Carlo Calabrò e Una morte onorevole di Paolo Roversi.
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