Pio La Torre, un eroe comunista contro la mafia. È il nuovo doc di Walter Veltroni


 

 

Ci sono stati Berlinguer, la Shoah e De Andrè (tra gli altri). Ed ora è la volta di Pio La Torre.  Walter Veltroni torna per la sesta volta alla regia con un biopic dedicato al politico comunista che si è battuto strenuamente contro mafia e corruzione pagando il suo impegno civile con la vita, assassinato dai sicari di Cosa Nostra a Palermo 40 anni fa.

Sarà Minerva Pictures a produrre nel 2022 il documentario sulla parabola esistenziale di un uomo risoluto, inflessibile e devoto alla lotta per la legalità in un tempo marcio, dove Stato, terrorismo e sistemi mafiosi si innervavano nella Sicilia dell’epoca in un violento intreccio di malaffari e politica fatto di stragi, omertà e giochi di potere. Prima di lui, segretario regionale del PCI ucciso assieme all’autista e amico Rosario di Salvo, persero la vita Boris Giuliano, Cesare Terranova, Piersanti Mattarella, Gaetano Costa e Carlo Alberto dalla Chiesa, assieme ad una sfilza di altri magistrati e forze dell’ordine che si sacrificarono per la stessa nobile causa (Falcone e Borsellino in primis, dieci anni dopo).

La Torre non aveva abbassato la testa di fronte alle infiltrazioni criminali nella costruzione della base americana a Comiso e aveva denunciato il sistema mafia dichiarandolo reato con una legge rimasta storica: la confisca dei beni dei mafiosi, straordinario strumento di lotta alla criminalità organizzata.

La sua vita verrà ripercorsa attraverso testimonianze, archivi locali, processi ed interviste ai suoi cari (inclusi i figli Franco e Filippo), immagini inedite dall’infanzia nella Palermo contadina alla gioventù fatta di lotte sociali accanto ai braccianti siciliani, fino al sanguinoso epilogo in quel 30 aprile del 1982, che secondo le indagini più recenti si inserirebbe nel filone dei delitti politico-mafiosi (macchinati congiuntamente da terrorismo criminale e frange corrotte dello Stato).

Le riprese di svolgeranno tra Palermo, Sicilia e Roma.