Suicidi eccellenti. Segreti & bugie dell’Italia di Mani pulite, nel libro che sembra un film

È “I tre circoli del potere” di Guido Mondino (in edibus edizioni) che, ispirandosi alle vicende del “caso Enimont” – la maxi tangente pagata per la fusione dei due poli della chimica, l’Eni a controllo statale e la Montedison, privata – ripercorre i retroscena di Mani pulite. Un giornalista e un ex manager, amici d’infanzia, si ritrovano molti anni dopo ad indagare su tre “suicidi eccellenti” che riempirono le cronache dei primissimi anni Novanta. Ne viene fuori un serrato intreccio tra finanza, politica, tangenti, corruzione, mafia, servizi segreti e massoneria, in un susseguirsi di colpi di scena che sembra quasi la trama di un film…

All’inizio degli anni 90 del secolo scorso tre “suicidi eccellenti” riempiono le prime pagine dei giornali italiani, infittendo le tensioni e i misteri che accompagnano un periodo delicatissimo della storia italiana: quello che vide l’irruzione di Mani Pulite e la scoperta di un’estesa rete di corruzione.

L’autore del libro che tratta l’argomento, ispirandosi alle vicende legate al “caso Enimont” – la maxi tangente pagata per la fusione dei due poli della chimica, l’Eni a controllo statale e la Montedison privata -, ha fatto la comprensibile scelta di nascondere i veri nomi delle persone coinvolte, dato che non si è ancora del tutto esaurita la scia di quelle vicende.

Inoltre ha scelto di romanzare la storia aggiungendovi molti elementi di fantasia, in modo da farne un appassionante giallo in cui a tratti l’invenzione sembra andare oltre ogni realtà immaginabile. Salvo poi scoprire – in base alle risultanze delle stesse inchieste giudiziarie dell’epoca – che forse è vero il contrario, cioè che ancora una volta la realtà ha superato la fantasia.

Parliamo del libro I tre circoli del potere di Guido Mondino, appena pubblicato per i tipi della in edibus edizioni (420 pagine, 24,90, acquistabile online). La ricostruzione dei tre suicidi eccellenti inizia quando due amici d’infanzia, un giornalista e un ex manager, si incontrano dopo molti anni e decidono di approfondire – ciascuno per la sua parte – i retroscena dei tre suicidi, densi di aspetti oscuri e contraddittori mai chiariti dalle versioni ufficiali.

Entriamo così in un torbido mondo in cui si intrecciano finanza, politica, tangenti, corruzione, mafia, servizi segreti e massoneria, in un susseguirsi di colpi di scena. Sembra quasi la trama di un film.

E in effetti il libro è scritto con una sapienza “cinematografica”, quasi che la sua riduzione sia già stata immaginata nel montaggio stesso delle scene e nella descrizione dei personaggi.

Si potrebbe obiettare che la teoria del complotto che sottende alla storia dei tre suicidi-omicidi sia stata già consumata dalla letteratura su quel periodo e dall’immaginario collettivo, che ha finito per digerire come sussulti privi di interesse quel che avvenne all’inizio degli anni 90.

Il fatto è che sui tre casi legati alle inchieste sulle tangenti e sul torbido rapporto tra mondo degli affari e mondo politico non è mai stata detta una parola definitiva, un po’ com’è avvenuto con altre vicende chiave della storia italiana, dalla fine di Enrico Mattei alla strage di piazza Fontana, dall’uccisione di Aldo Moro ai rapporti tra mafia e politica.

Qui poi si parla di anni cruciali nei quali, lasciando dietro di sé una vistosa striscia di sangue, furono poste le basi dello sviluppo futuro del nostro paese, con la fine della Prima Repubblica e la nascita della Seconda, la nuova collocazione internazionale dell’Italia, l’aggrovigliarsi del rapporto tra giustizia e politica, l’apparire sulla scena di nuovi personaggi e di nuove forze che oggi dominano la scena politica e i mass media.

Ripercorrere sin dalle origini questo tratto di storia non può che aiutare a comprendere meglio i fatti di ieri e quelli di oggi, per poi giungere a una conclusione amara quanto mai attuale: senza fare i conti con il passato, senza trarne i giusti insegnamenti per l’oggi (vedi il ritorno della corruzione e i nuovi conflitti tra magistratura e politica) è difficile immaginare un futuro migliore.

 


Gino Santini

redattore


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