A Venezia il pastore tibetano che amava Mao Zedong

Si aggiunge alla sezione della Mostra, Orizzonti, “Tharlo” diretto dal regista e scrittore  Pema Tseden, tratto da un suo racconto…

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“The Search”

Ultimi ritocchi al programma della Mostra 2015 con l’arrivo di nuovi titoli. Tra questi, un film di un regista tibetano da noi ignoto, ma una star nel resto del mondo – soprattutto in Francia -, per essere diventato, praticamente, l’unico rappresentante della cinematografia tibetana.

Stiamo parlando di Pema Tseden, classe 1969, nato nella regione del Qinghai (Cina) da genitori nomadi che porterà a Venezia in concorso ad Orizzonti, Tharlo, il suo ultimo film e il primo ad essere tratto dall’omonimo racconto, della raccolta, Neige, pubblicata in Francia.

neigeNei  suo libri, come nei suoi film (The Silent Holy Stone, The Search, Old Dog) centrali sono la sua terra d’origine e la cultura tibetana, di cui narra la dimensione contemporanea tra tradizione e globalizzazione. I suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, francese e tedesco. Dopo essere stato il primo studente tibetano alla prestigiosa Beijing Film Academy, ha girato nel 2004 il suo primo film, The Silent Holy Stone (2005), ambientato nelle aree della sua infanzia, su un giovane monaco buddista che, dopo una visita alla famiglia, non riesce più a liberarsi del fascino della televisione. Il film, sorprendente e ironico, vince numerosi premi come miglior regista esordiente nei principali festival asiatici. Il suo secondo lungometraggio, The Search (2009), è selezionato in Concorso al Festival di Locarno e, come anche il successivo Old Dog (2011), vince numerosi premi ai più importanti festival asiatici.

Tharlo, girato nella sua regione natale del Qinghai, racconta la storia di un giovane pastore, ingenuo e semplice, la cui grande ambizione è “servire il popolo” come insegnava Mao Zedong di cui conosce a memoria ogni scritto. Il suo arrivo in città e l’incontro con una ragazza lo porteranno però a perdere le proprie illusioni. Il ruolo del protagonista, Tharlo, è affidato all’attore tibetano, poeta e musicista, Shidé Nyima.