Albinati tra cinema e letteratura. Si racconta a Locarno
Sarà Edoardo Albinati vincitore dello Strega con “La scuola cattolica” il protagonista de “L’immagine e la parola”, evento primaverile del Festival di Locarno. Lo scrittore esplorerà il suo immaginario in compagnia di Marco Bellocchio e il rumeno Cristian Mungiu…
È lo scrittore e sceneggiatore Edoardo Albinati l’ospite attorno a cui ruoterà il programma della quinta edizione de L’immagine e la parola, l’evento primaverile del Locarno Festival, che si svolgerà da venerdì 10 a domenica 12 marzo.
A Edoardo Albinati, acuto interprete della contemporaneità e narratore attento all’immaginario cinematografico, il Festival ha chiesto di comporre un programma fatto di proiezioni e incontri che svelino il suo immaginario creativo, indagando il rapporto tra scrittura e cinema.
Accanto a lui ospiti prestigiosi come Marco Bellocchio, il cui Nel nome del padre – che sarà presentato in una versione rimontata nel 2011 – , è stato una fonte d’ispirazione e confronto nella stesura de La scuola cattolica (leggi la recensione di Paola Pitagora), il romanzo di Albinati che ha vinto lo Strega e che diventerà a breve una serie tv.
A sua volta lo scrittore ha collaborato direttamente con Bellocchi0 nell’adattamento cinematografico (leggi la recensione del film di Emanuele Di Nicola) dell’omonimo best-seller di Massimo Gramellini, Fai bei sogni (leggi recensione del libro di Stefano Bocconetti).
Tra gli altri ospiti anche il regista rumeno Cristian Mungiu, uno degli autori più rilevanti nel panorama cinematografico europeo, vincitore con la sua opera prima 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni della Palma d’Oro al Festival di Cannes. L’inaugurazione di venerdì 10 marzo è dedicata al suo ultimo film, Bacalaureat (2016), in uscita in Svizzera, che prende in esame il limite tra le aspettative personali e la realtà, a fronte del rapporto tra padre e figlia.
L’altro film scelto da Albinati per entrare in dialogo con il genere, ma anche per esplorare un’intensa e struggente rappresentazione dei rapporti maschili, è il noir Touchez pas au Grisbì di Jacques Becker, con un indimenticabile Jean Gabin.
L’immagine e la parola, curata dal Direttore artistico Carlo Chatrian e dalla critica Daniela Persico, è una delle due manifestazioni che compongono la Primavera Locarnese, unitamente agli Eventi Letterari Monte Verità.
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