“Amara terra mia/ Io vado via”. L’emigrazione italiana del ‘900 tra film e canzoni popolari, in un libro



“Addio, addio, amore/ Io vado via/ Amara terra mia/ Amara e bella” così nel ’71 Domenico Modugno cantava lo sradicamento profondo che accompagnava gli emigranti italiani pronti a lasciare la propria casa spinti lontano da fame e povertà. Non solo la canzone ma anche il cinema hanno offerto all’immaginario collettivo la nostalgia e lo strazio di quanti, ieri come oggi, sono costretti a tentare il destino in terra straniera.

E questo è il cuore di Amara terra mia/ Io vado via (Edizioni ETS, 2021) ultimo libro di Stefania Carpiceci, docente universitaria di storia del cinema che in queste pagine mette insieme i film e i canti popolari che raccontano meglio le vicende dell’emigrazione italiana, non solo quella di inizio secolo verso l’America, ma anche quella interna negli anni del boom economico.

Tanti, tantissimi i film presi in esame. Alcuni hanno fatto la storia del cinema come Sacco e Vanzetti (1971) di Giuliano Montaldo, che proprio quest’anno compie 50 anni, altri ancora invece appartengono ad anni recenti. Nuovomondo, per esempio, diretto da Emanuele Crialese, Leone d’argento a Venezia 2006, che dopo tanti anni di silenzio ha riportato il cinema italiano a rinfrescare la memoria su quello che ha significato il fenomeno migratorio nella sua complessità, compresi pregiudizi e sterotipi riservati ai migranti

Tra gli altri grandi classici: Il cammino della speranza (1950) di Pietro Germi (Orso D’argento per la miglior regia), I magliari (1959) di Francesco Rosi, Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti. E ancora Così ridevano di Gianni Amelio (Leone d’Oro a Venezia ’98), Pane e cioccolata di Franco Brusati (Orso D’argento 1974).

Sul fronte sonoro, quello dei canti popolari che hanno accompagnato i tanti fenomeni migratori, la ricerca di Stefania Carpiceci è stata altrettanto accurata. Portando alla riscoperta di brani come Mamma mia dammi cento lire, Il tragico affondamento del bastimento “Sirio”, Titanic, Amerigo, Vitti ’na crozza che, film a parte, fanno ormai parte dell’immaginario collettivo.