America domani, tra muri e pandemie. Ecco il fumetto che parla di oggi (aspettando l’adattamento)
A novembre in Italia (per SaldaPress) il primo volume di “Undiscovered Country”, la serie a fumetti edita da Image Comics (“The Walking Dead”) che ha anticipato il mondo della pandemia. Sono gli USA la “terra sconosciuta” per i primi visitatori esteri dopo trent’anni di isolazionismo totale: la posta in gioco, trovare la cura per un virus che sta devastando il pianeta. Una distopia terribilmente attuale creata da Scott Snyder e Charles Soul (testi) con l’italiano Giuseppe Camuncoli (disegni). Ed è già in cantiere l’adattamento dai produttori “1917”…
C’erano una volta gli Stati Uniti d’America: ma nel mondo post-apocalittico della serie a fumetti Undiscovered Country (Image Comics, il primo volume in uscita da noi a novembre per SaldaPress), già opzionata per un adattamento cinematografico, quella nazione ha mutato radicalmente volto dopo trent’anni di isolazionismo radicale. Il muro trumpiano col Messico ha fatto tendenza al punto da cingere l’intero confine degli States, separandoli dal resto del globo. Anche in questa realtà, però, arriva una pandemia (e la notizia di una cura) a imprimere una svolta. Portando, per la prima volta dopo decenni, visitatori da altri continenti in quella che ai loro occhi è una “terra sconosciuta”, come la più bizzarra e inquietante società extraterrestre.
Nell’anno in cui le distopie non sono mai andate tanto di moda, Undiscovered Country può vantare, con altre opere letterarie e filmiche più o meno recenti, un innegabile valore profetico. L’uscita del primo numero negli USA, infatti, risale al novembre 2019: quando, cioè, era già molto sentito il problema del revanscismo xenofobo (non solo) a stelle e strisce, ma non ancora l’eventualità di un contagio su scala mondiale.
Letta oggi, allora, la serie (e l’adattamento a venire) risulta un’allegoria tanto più pregnante della travagliata contemporaneità in America e nel resto del mondo. Quest’ultimo, nella cupa visione del fumetto Image, è a sua volta diviso due blocchi contrapposti (e duramente colpiti dal virus), l’Alleanza Afro-Europea e la Zona di Prosperità Pan-Asiatica: da queste potenze rivali proviene (in cerca della possibile cura) una compagnia di visitatori eterogenea e tutt’altro che ben amalgamata, pioniera del nuovo, tumultuoso attraversamento della Frontiera.
Che il fumetto in questione fosse (già) ambizioso lo dimostrano i nomi sin qui coinvolti: gli sceneggiatori Scott Snyder (già Eisner Award 2011 per American Vampire e Stan Lee Award 2012 per le sue storie di Batman) e Charles Soule (Daredevil, She-Hulk e la miniserie La morte di Wolverine) e il disegnatore Giuseppe Camuncoli, che ha già prestato la sua arte ad alcuni dei personaggi a fumetti più popolari tra USA e Italia (da Spider-Man a Diabolik passando per Dylan Dog) e che nel primo ciclo sin qui edito di Undiscovered Country è stato coadiuvato da Daniele Orlandini, Leonardo Marcello Grassi e, ai colori, Matt Wilson.
Se poi l’adattamento giocasse bene le sue carte, potremmo davvero trovarci di fronte all’erede di The Walking Dead, come ha suggerito Robert Kirkman, creatore della celebre e seguitissima epopea zombie (pubblicata sempre da Image e trasposta in serie tv da Frank Darabont). Per il momento sappiamo che ad occuparsi della trasposizione di Undiscovered Country sarà la New Republic Cinema, fondata da Brian Oliver (Il cigno nero) e già co-produttrice di film come il biopic su Elton John Rocket Man e il discusso war-movie 1917 di Sam Mendes.
D’altro canto parlare di incubi futuribili e pandemici può (ormai) rivelarsi un’arma a doppio taglio, tanto si avvia ad essere inflazionato il genere. Per il momento, comunque, la serie si è guadagnata una candidatura agli Eisner 2020, dove però ha avuto la meglio un’altra pubblicazione fantascientifica, Invisible Kingdom (di G. Willow Wilson e Christian Ward). Molto dipenderà, inevitabilmente, da quanto gli autori di Undiscovered Country (fumetto e adattamento) saranno abili a sviluppare nel tempo un affresco di crescente complessità e suggestione.
Per il momento, uno degli spunti meno banali è già contenuto nel titolo, che richiama (anche) un noto lungometraggio (1991) della saga di Star Trek: dove la “terra inesplorata”, in una fase di maggiore ottimismo, era il percorso verso un’ideale riconciliazione tra specie dell’universo sino ad allora in guerra. Un ribaltamento significativo, dunque, quello del fumetto Image, per un’epoca, la nostra, che prima di sognare nuove utopie sembra avere ancora bisogno di confrontarsi con i suoi (sempre più neri) demoni irrisolti.
Emanuele Bucci
Libero scrittore, autore del romanzo "I Peccatori" (2015), divulgatore di cinema, letteratura e altra creatività.
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