L’America violenta apre Courmayeur

Una famiglia di trafficanti di droga nella Pennsylvania rurale (“Traffickers” di Sean Roberts) e la New York senza scrupoli degli Ottanta (“A Most Violent Year”  di J. C. Chandor) raccontati nei primi film del concorso. Dopo l’inaugurazione nel segno di due culti assoluti come “X-Files” e “Twin Peaks”…

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L’inaugurazione di ieri (8 dicembre), salutata dalla “prof” Veronica Pivetti,  proiettava il passato recente, gli inizi degli anni 90 (quelli dei primi festival di Courmayeur) con X-Files e Twin Peaks ed il video di Federico Greco che in forma narrata ricostruiva i 25 anni della manifestazione valdostana, capace dagli esordi di aprire in quegli anni tra Quantin Tarantino e  David Lynch (con Dario Argento mediatore) un dibattito polemico sull’uso del digitale nel cinema.
Questa seconda giornata è partita con la seconda serie de Le Regole del delitto perfetto, trasmessa dalla Fox e creata da Peter Nowalk; per l’interpretazione di Annalise, la protagonista Viola Davis si è aggiudicata, l’Emmy Award 2015.
Spazio, poi, alle geometrie esoteriche della città di Torino, città magica per eccellenza e narrata come luogo millenario di occultismo e simbolismo esoterico, con Ho visto cose. Un viaggio nella Torino di Gustavo Rol di Chiara Pacilli e Maurizio Tedesco, con Carolina Crescentini e le musiche di  Davide “Boosta” Dileo.
Figura complessa quella del torinese Rol,  grande personaggio della parapsicologia contemporanea italiana che pur vivendo una vita ritirata, circondato da libri, enciclopedie e pregevoli oggetti di antiquariato, ha avuto relazioni proficue con scrittori e registi. Il doc ce lo racconta attraverso testimoni scettici e amici – contestualizzando Rol all’interno della sua Torino – e il loro modo di scendere a patti con l’invisibile.
Questa sera, ancora, i primi due film in concorso, cinema che narra la provincia e la metropoli  Usa: Traffickers e A Most Violent Year .
Traffickers diretto e interpretato dal regista e scrittore Sean Roberts. Storia di (mala)vita  ordinaria di una famiglia di trafficanti di droga nella Pennsylvania rurale. Non una metropoli o un’area particolarmente vessata dalla criminalità, quella che molti considererebbero la città modello del sogno americano ma che al contrario racconta della massiccia diffusione della cultura e del consumo della droga fuori dal glam cittadino. Al Philadelphia Independent Film Festival nel 2015, il film ha avuto premi per il Miglior Film e il Miglior Attore. Il regista è attualmente impegnato nella scrittura del suo prossimo progetto, dal titolo provvisorio Cold Hands.
A Most Violent Year di J. C. Chandor, con Oscar Isaac e Jessica Chastain, invece, è il  racconto dell’osmosi tra economia e violenza nel cuore della crisi della New York anni’80, costruito quasi come un classico gangster movie anni Trenta. Tra i successi di Chandor, All Is Lost, film del 2013  grazie al quale Alex Ebert riceve un Golden Globe per la migliore colonna sonora. Tra i molti riconoscimenti e premi conquistati da A Most Violent Year, la nomination ai Golden Globe di quest’anno per Jessica Chastain come miglior attrice non protagonista.
2015090Domattina Gaetano Savatteri presenta Generazione Rosarno di Serena Uccello, un viaggio di speranza e meraviglia in quella parte di Calabria che i clan più potenti considerano da sempre loro regno incontrastato. 
Ancora domattina The Sinatra Connection è il titolo della masterclass tenuta da Adrian Wootton su Frank Sinatra e il noir.  Il melodramma sociale e il noir hanno occupato un ruolo crescente nella sua filmografia, fin dall’intenso ritratto del reduce di Da qui all´eternità, un ruolo che Sinatra volle con tutte le sue forze nel momento più buio della carriera. La ricorrenza della nascita, a Hoboken, sobborgo di New York è il 12 dicembre; ma  Sinatra scelse pure  il 1995 -“solo” vent’anni fa – per dare il suo addio alle scene: un concerto per pochi intimi ma con  quasi centocinquanta milioni di spettatori in tv.