Aspettando Venezia 75. Cominciamo dalle belle figure

Lorenzo Mattotti che frma il manifesto ufficiale di Venezia 75. Quello della Settimana internazionale della critica dedicato a Stefano Tamburini che animò il Movimento del ’77. E ancora un fim da Zerocalcare e un altro firmato da Gipi, “Il ragazzo più felice del mondo”. Mentre Daniel Cuello è tra gli ospiti di Bookciak, Azione! (il 28 agosto, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori) col suo graphic novel, “Residenza Arcadia”. La Mostra, insomma, si annuncia piena di belle figure …

Quante belle figure in Laguna! Parliamo proprio di figure, ovvero di poster, affiches, manifesti, fumetti e illustrazioni. È d’obbligo cominciare dal manifesto ufficiale della prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, la numero 75, dal 29 agosto all’8 settembre. Manifesto firmato da Lorenzo Mattotti.

Mattotti è una graphicstar, autore di fumetti che hanno fatto storia (anche per la collaborazione con scrittori come Jerry Kramsky, Claudio Piersanti, Jorge Zetner) da Fuochi a Stigmate, da Jekyll & Hyde a Il rumore della brina e soprattutto illustratore sopraffino con all’attivo centinaia di copertine di riviste prestigiose come The New Yorker o Vanity Fair.

Ai festival del cinema è di casa, affisso in passato sui cartelloni e i muri di Cannes, Clermont Ferrand e altre manifestazioni non solo di cinema. Ed è di casa anche a Venezia (ma abitualmente vive a Parigi), dove studiò ad Architettura e dove, come ha dichiarato, ha «appreso la contemplazione solitaria, la forza della luce e i rapporti plastici degli elementi». Come è abituato allo schermo: suoi i bozzetti e i disegni alla base del Pinocchio animato di Enzo D’Alò e tutto suo il lungometraggio animato La famosa invasione degli orsi in Sicilia, tratto dal libro di Dino Buzzati e presentato all’ultimo festival di Annecy.

Ed eccolo dunque, il grande Lorenzo, con questo manifesto per la Mostra di Venezia. Abbastanza insolito diremmo, non tanto per lo stile riconoscibilissimo ma per la simbologia un po’ nascosta nella grafica e che lo stesso Mattotti spiega così: «Penso che un manifesto debba avere qualcosa di intrigante, che attira l’occhio, che attira il pensiero, ma senza svelare troppo. Che ci sia un enigma, una sorta di mistero da risolvere. Dopo varie prove è venuta fuori quest’idea di una ragazza – di questo personaggio femminile – dal viso molto grafico, non realistico, che guarda con un’espressione abbastanza seria attraverso un obiettivo. E al posto di questo obiettivo c’è la Terra, il pianeta Terra, per simboleggiare lo sguardo su di noi. Poi c’è il quadrato bianco, e mi sembra che questo abbinamento sia un incontro felice, perché ci si domanda: cos’è il quadrato bianco? Credo che sia naturale pensare allo schermo del cinema, lo schermo bianco. Lo sguardo sul pianeta, lo sguardo sulla realtà, deve passare per questo mezzo, deve essere filtrato attraverso lo schermo».

La seconda bella figura alla prossima Mostra la farà senz’altro il manifesto della 33^Settimana Internazionale della Critica, con un’immagine «recuperata» da un’illustrazione di Stefano Tamburini pubblicata sul numero 11 della storica rivista Frigidaire. Tamburini, prematuramente scomparso nel 1986, assieme a Massimo Mattioli, Filippo Scozzari, Andrea Pazienza e Tanino Liberatore animò la stagione del Movimento del ’77 e fu al centro di due riviste seminali di quegli anni, Cannibale e Frigidaire (fondata con Vincenzo Sparagna), vera e propria palestra di straordinarie invenzioni grafiche e di linguaggio.

Collage, montaggi, colorazioni acide e un uso originalissimo delle fotocopie – muovendole durante la copiatura – che diedero vita ad immagini originalissime e che fecero scuola. Un altro grande protagonista dell’illustrazione e dell’animazione come Gianluigi Toccafondo, creatore di sigle cinematografiche viste anche nei passati festival veneziani, gli deve in fondo qualcosa. Tamburini, con Tanino Liberatore, fu anche il creatore di un personaggio a fumetti celebre come RanXerox.

Insomma la Laguna, ancora una volta, è un’ottima occasione per mettere alla prova artisti di vaglia. È già accaduto in passato con i bei manifesti e le sigle realizzate (per ben cinque edizioni) da un altro talento grafico come Simone Massi. Autore di film intensi e bellissimi, Massi (David di Donatello nel 2012) è anche il direttore del bel festival Animavì che si tiene ogni anno a Pergola nelle Marche. All’ultimo Festival di Cannes ha ottenuto un bel successo e il premio Oeil d’Or per il miglior documentario con La strada dei Samouni, del regista Stefano Savona, film per il quale ha realizzato le animazioni.

E non finisce qui. Zero Calcare e la sua Profezia dell’Armadillo; Il ragazzo più felice del mondo, il nuovo film di un fumettista di razza come Gipi; Profondo Nero di Dario Argento tra Dylan Dog e Suspiria (in compagnia di Luca Guadagnino).
Prossimamente in Laguna, ma prima su BookciakMagazine!