Dalla Francia al Ruanda storie doc di violenza contro le donne. La proposta di ARTE per il 25 novembre

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il canale culturale europeo arte.tv propone un ciclo di documentari da tutto il mondo per raccontare la violenza e le diverse forme di abusi subiti dalle donne: dall’Iran all’Europa, passando per il Ruanda e i drammatici casi di stupro a margine del genocidio Tutsi del 1994.

Nel mondo, una donna su tre è vittima di violenza. In Italia, il fenomeno interessa oltre il 31% delle donne, tra chi ha subìto abusi psicologici, fisici o sessuali, spesso perpetrati tra le mura domestiche. Nei primi 10 mesi del 2023 in Italia sono state uccise 106 donne, delle quali 55 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner (Report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale)

La  Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ricorre il 25 novembre in memoria delle tre sorelle dominicane Mirabal che, proprio in questo giorno nel 1960, furono deportate violentate e uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo, perché considerate rivoluzionarie.

Come rivoluzionarie sono state, in tempi più recenti, Mahsa Amini e le donne iraniane (insignite del premio Sakharov 2023 del Parlamento Europeo) per la loro lotta contro la misoginia istituzionale e la politica repressiva del regime di Teheran nei confronti delle donne.

Di seguito i documentari della rassegna.

Donna, vita, libertà: una rivolta iraniana
Il 16 settembre 2022, la polizia iraniana arresta e uccide a Teheran la giovane Mahsa Amini, colpevole di aver indossato il velo “in modo non consono”. L’episodio scatena una potente rivolta in tutto il paese e nasce un movimento spontaneo al grido di Donna, vita, libertà.  A oltre un anno dall’accaduto, il documentario raccoglie filmati clandestini e testimonianze per ripercorrere e raccontare una rivolta femminista senza precedenti.

Femminicidi: gli Stati proteggono le donne?
Ogni giorno, in Germania, un uomo cerca di uccidere la sua compagna o ex compagna e l’Austria vanta il triste titolo di unico paese dell’Unione Europea in cui vengono uccise più donne che uomini. In Spagna i numeri dei femminicidi sono molto più bassi della media europea. Il documentario si interroga su questi temi, sulle responsabilità della politica e della magistratura, su come si possa intervenire per aumentare la sicurezza delle donne.

“Se l’è cercata” – Storie ordinarie di vittime di stupro
Ogni anno in Francia vengono commessi 250.000 stupri o tentativi di stupro: di questi, solo 16.000 sono oggetto di denuncia e solo un decimo, 1.600, danno luogo a un processo penale, ma solo dopo circa quattro anni di indagini. A presentare la triste panoramica è il documentario Se l’è cercata – Storie ordinarie di vittime di stupro.

Solo un sì è un sì – Percorso di una legge europea contro gli stupri
Nel giugno scorso il Parlamento europeo ha approvato una legge (adesione dell’UE alla convenzione di Istanbul) per spingere gli Stati membri ad adottare misure giuridiche volte a qualificare come reato diverse forme di violenza nei confronti delle donne, a sostenere le vittime di violenza e a punire i loro aggressori. Ma alcuni Paesi, tra cui Francia e Germania, rifiutano di definire lo stupro come “un atto di penetrazione senza consenso”. Il documentario si interroga sulla possibilità o meno di cambiare le opinioni dei Paesi che sono ancora scettici, soprattutto in vista delle elezioni europee del 2024.

Ho paura a rientrare da sola: le donne e l’insicurezza
La sera del 3 marzo 2021, a Brixton, la trentatreenne Sarah Everard scompare mentre rincasa a piedi. La giovane fu trovata morta: a rapirla, violentarla e ucciderla fu un agente di polizia, poi condannato all’ergastolo. Il documentario si interroga sui possibili interventi da attuare per evitare che simili episodi continuino ad accadere e riuscire a proteggere le donne negli spazi pubblici

H24
La serie H24 è una collezione di ventiquattro cortometraggi, di 5 minuti ciascuno, che fa luce sulle molteplici forme di abusi ai quali possono essere sottoposte le donne nel corso di una giornata e della loro vita. Il progetto ha visto la partecipazione di 24 scrittori europei i cui monologhi vengono interpretati da altrettante attrici, tra cui Diane Kruger e Valeria Bruni Tedeschi.

I panni sporchi della chiesa d’Irlanda
Basato sulle testimonianze dirette di coloro che hanno lavorato nelle famigerate Magdalene Laundries, il reportage racconta la storia di un sistema – creato dallo Stato e sostenuto da tutti i livelli della società irlandese – che per decenni ha ridotto in schiavitù oltre 10mila donne che, accusate di aver avuto rapporti sessuali da non sposate, sono costrette a lavorare gratuitamente all’interno dei conventi come lavandaie.

Ruanda, il silenzio delle parole
Il documentario racconta la storia di tre donne Tutsi che hanno accusato di stupro e violenza i soldati dell’esercito francese mandati dall’ONU con lo scopo di proteggerle durante il genocidio in Ruanda del 1994. Nella loro agghiacciante testimonianza descrivono quello che viene definito il rituale:  rapimento nelle tende dei campi profughi, stupri di gruppo e foto scattate dai soldati. Dopo la loro denuncia, l’indagine è stata avviata presso i tribunali francesi ma oggi è ferma su un binario morto.

Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv o sulle app del canale.