Frammenti di un discorso amoroso. Valerio Mieli ricorda (un po’) Rohmer e arriva in sala
In sala dal 21 marzo (per Bim) “Ricordi?”, ritorno al cinema dello scrittore e regista quarantenne Valerio Mieli, dopo un lungo “letargo” dai “Dieci inverni” con cui ha fatto, con premi e successo, quasi 10 anni fa, il suo debutto cinematografico. Con Luca Marinelli e Linda Caridi, una storia d’amore narrata dai due punti di vista dei protagonisti, con una grazia alla Rohmer. Ha vinto il premio del pubblico delle Giornate degli Autori dove è stato presentato…
Notte di festa piena di giovani e lucine in una villa su un’isola meravigliosa. Una ragazza bruna, luminosa, si aggira con un sorriso accogliente e un lungo abito bianco nel giardino. Si siede su una poltroncina in giunco, una di quelle appese, su cui si dondola un po’, come fosse un’altalena. Dal buio un giovanotto con lungo ciuffo che gli copre mezza faccia le si avvicina e la fissa muto. “Perché non parli?” chiede lei, curiosa. “Non ti vorrei intristire” risponde lui.
Questo il mio primo ricordo dell’apertura di Ricordi? il film con cui lo scrittore e regista quarantenne Valerio Mieli si è risvegliato dopo un lungo “letargo” dai Dieci inverni, con cui ha fatto, con premi e successo, quasi 10 anni fa, il suo debutto cinematografico.
Ricordo del loro primo incontro (che è poi quello di lei, ma non proprio di lui ), della partenza della loro storia d’amore che è una storia sull’amore e soprattutto sui ricordi (fatti di immagini, profumi, sapori, oggetti e case) di chi lo vive o l’ha vissuto.
Ed è proprio raccontandosi i loro, di bambini, che i due giovani mettono le prime basi alla forte, immediata, reciproca attrazione quando parte la scintilla al primo incontro.
Le due versioni intrecciate della loro storia – raccontate da entrambi ad una coppia di amici, ma come fossero a una seduta di terapia di coppia – e dal regista, autore anche della sceneggiatura, riportate con una grazia alla Rohmer, fanno crescere il tessuto di quest’opera delicata e ambiziosa.
Ricordi e punti di vista spesso diversi, o meglio, rivissuti col tempo in modo diverso, perché la vita spesso cambia le persone.
E succede anche a loro, invertendosi i ruoli.
Lei solare, aperta alla vita, lui pessimista, diffidente, potenzialmente depresso. Lei felice, “ma non scema”, come è più facile che sia chi ha avuto il bene di un’infanzia felice, lui già sicuro che una bella storia comincia sempre a finire quando inizia, come a volte ha nel dna chi invece porta nel cuore antiche ferite.
Lui che della sua infanzia ricorda di aver messo nel frigo di casa il suo amatissimo cane appena morto per mantenerlo per sempre; che era finito in collegio; che ha ancora l’incubo di aver macchiato davanti a tutti la piscina perché gli era scappata la pipì.
Lei che, a parte la morte poetica del nonno, proprio non riesce a tirar fuori un ricordo non bello dall’infanzia, gli insegnerà a star bene, a non guardarsi indietro a non pretendere troppo, a lasciare un po’ in pace il passato perché altrimenti ti consuma la vita che già di suo ti consuma con le fratture inevitabili che vivendo ti porta.
E tante piccole fratture incrineranno col tempo inevitabilmente anche la loro passione. Sarà lei, questa volta, la prima a lanciare l’allarme “Parliamone un po’. Sennò le cose si fanno un nido dentro”.
Anche se ormai, forse, è tardi: è diventata già bravissima ad esser triste.
Il lui e lei di Ricordi? sono vissuti con partecipata, naturalissima interpretazione da Luca Marinelli e la deliziosa Linda Caridi.
Il film, coprodotto con la Francia (come poteva non esserlo?) da Bibi film, Les Films d’ici e Rai Cinema in collaborazione con Cattleya e prodotto da Angelo Barbagallo si è visto alle Giornate degli Autori della Mostra di Venezia.
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