Gabriele Salvatores porta al cinema “La variante di Luneburg”. Nel mondo degli scacchi di Paolo Maurensig
È una partita a scacchi con la storia quella tra i due maestri del gioco, uno ebreo l’altro ufficiale nazista, opposti in tutto, attraversano gli anni della Seconda Guerra Mondiale, pensando ad affilare le armi per sopraffarsi sul campo di gioco. Scacchi, dunque, come metafora della vita.
È La variante di Luneburg (Adelphi) di Paolo Maurensig, pubblicata nel 1993 romanzo che rivelò questo autore così riservato ed amante degli scacchi conosciuto come una delle voci più interessanti della letteratura mitteleuropea. Cultura alla quale Musering, nato a Gorizia nel 1943 e scomparso ad Udine nel 2021, era legato profondamente.
A portarlo sullo schermo sarà Gabriele Salvatores. Ambientato tra Trieste, Vienna e Monaco, con un cast internazionale di attori italiani e tedeschi, spiega l’autore premio Oscar è “un noir ambientato nel mondo degli scacchi, con due personaggi che continuano a sfidarsi dai 14 ai 60 anni, come nel film I duellanti di Ridley Scott”.
Già un altro romanzo di Paolo Maurensig è arrivato sul grande schermo. Si tratta di Canone Inverso (Mondadori, 1996), 200 mila copie vendute in poco tempo, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Ricky Tognazzi (nelle foto). Anche in quest’opera si ripercorrono alcuni elementi che avevano già decretato il successo della Variante: l’ambientazione mitteleuropea, il tema del viaggio, il gioco del destino che provoca incontri solo apparentemente casuali, il fascino tragico del talento coltivato con passione esasperata. Ma “non c’è niente di autobiografico – aveva spiegato l’autore – se non l’amore per la musica”.