La moglie dell’artista. Vita e musa del pittore Pierre Bonnard, in un film che arriva in sala
In sala dal 16 maggio (per I Wonder Pictures) “Ritratto di un amore” di Martin Provost, dedicato all’arte, la vita e le passioni del grande pittore post-impressionista Pierre Bonnard e di Marthe: modella-musa-moglie-complice, insomma, tutto. L’amore tra Pierre e Marthe inizia in uno studio del quartiere, tra sesso e colori, una passione a prima vista si direbbe oggi che invece resisterà al tempo e ai tradimenti. Cecile de France le restituisce tutto il fascino …
Dopo centinaia di pellicole su genio e sregolatezza, arte e passione, imperniate su monumentali figure maschili, il cinema scopre finalmente il ruolo delle donne che furono le loro compagne. Merito forse della disperata necessità di raccontare storie dal punto di vista dell’altra parte della Luna per adeguarsi al politicamente corretto propagandato dai movimenti MeeToo.
Ed ecco che il racconto della vita di un artista di primo piano come Pierre Bonnard diventa un meraviglioso ritratto della donna che lo ha ispirato, accompagnato e sopportato per tutta la vita, modella-musa-moglie-complice, insomma tutto: Marthe de Méligny, ovvero Maria Boursin da povera modista un po’ mitomane (da inventarsi di sana pianta nome e nobili origini) a icona dell’esponente di punta dei Nabis, i profeti, come vollero chiamarsi un gruppo di giovani e promettenti post impressionisti.
Siamo nella Francia di metà ’800 culla dell’arte mondiale, tutto gira intorno alla creatività, e anche un giovane borghese con studi da avvocato può dedicarsi alla professione di pittore, ci sono ricchi mecenati che investono e sostengono i più promettenti, all’artista si perdonano vite licenziose e originali.
L’amore tra Pierre e Marthe inizia così in uno studio del quartiere, tra sesso e colori, una passione a prima vista si direbbe oggi. Una storia che tra alti e bassi, durerà tutta la vita. Presentato al Festival di Cannes dell’anno scorso esce il 16 maggio in Italia Il ritratto di un’amore, questo il titolo italiano perché forse l’originale Bonnard: Pierre e Marthe, ritenuto troppo poco popolare…. distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.
Il regista Martin Provost ( già autore di Seraphine, biopic della pittrice francese Seraphine de Senlis) ci porta nel mondo di Bonnard con grande eleganza nell’immagine e nelle inquadrature, rispettose di quell’amore per la natura e il trionfo del colore tipico dei quadri del maestro: immagini che colpiscono la fantasia del pittore e si trasformano nelle sue opere più famose. Come la scandalosa Indolente, (oggi al Musée d’Orsay) una figura femminile spossata dalla passione, sdraiata su un letto, che offre completamente il suo corpo ad uno sguardo che viene dall’alto, confusa tra le pieghe delle lenzuola che formano un animale fantastico. Un quadro che rappresenta un vero e proprio inno al piacere.
Ma anche la luce che entra dalle finestre, gli eccezionali verdi delle rive della Senna in Normandia, o il sole del Sud della Francia, dovunque c’è la fonte dell’ispirazione per Bonnard. Certe scene sembrano proprio quadri che prendono vita: compreso il pranzo in giardino con Claude Monet e signora e altri artisti amici. Un Monet barbuto ed anziano che arriva in barca a remi direttamente dal suo Giverny per ammirare e ritrarre una rara ninfea.
Ma è soprattutto la straordinaria interpretazione di Cecile de France a restituire tutto il fascino a Marthe, dalla gioventù scapestrata alla maturità rassegnata, ma pur sempre interessante e sensuale. Tanto da far apparire Bonnard (Vincent Macaigne) un egoista, egocentrico, vanesio e infedele, insomma un pover’uomo al suo confronto. Protagonista di centinaia delle sue opere Marthe diverrà sua moglie soltanto nell’agosto 1925, un matrimonio riparatore per sanare le enormi rinunce e le numerose e a volte tragiche infedeltà.
Monica Carovani
Fiorentina, giornalista e appassionata d’arte. Dalla carta stampata alla tv, 40 anni di professione con il vizio della curiosità: da Paese Sera il Nuovo Corriere a Moda e King passando dalle collaborazioni con il Messaggero e ADN Kronos. Poi tanta Rai: Tg3 vice caporedattore cultura , Tg1 on Line, Rainews24. Per evitare conflitti familiari con il marito pittore, si occupa soprattutto di grandi artisti del passato.
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