L’ispettore Vogel, il divo dei media e di Donato Carrisi

L’agente speciale Vogel è abilissimo ad attirare l’attenzione dei media. E così capita anche stavolta che sta indagando sulla scomparsa di una sedicenne in un paesino delle Alpi, abitato da una comunità molto religiosa. Ecco “La ragazza nella nebbia”, uno dei gialli di Donato Carrisi col quale ha scelto di debuttare nella regia. Il film è una delle pre-aperture Festa di Roma e poi in sala dal 26 ottobre…

Il 26 ottobre, dopo un passaggio alla Festa di Roma, arriverà in sala La ragazza nella nebbia, tratto dall’omonimo romanzo di Donato Carrisi, diretto dallo stesso scrittore, qui alla sua prima regia.

Il legame tra cinema e letteratura, noi di Bookciak lo sappiamo bene, è molto stretto. Eppure non ci sono molti esempi di scrittori che si siano cimentati con la macchina da presa con risultati entusiasmanti, o almeno non me ne vengono in mente al momento, a parte Pasolini. Mi ricordo anche di Paul Auster (da Smoke a La vita interiore di Martin Frost) e del mio carissimo amico Alberto Abruzzese, che si cimentò nell’adattamento di una sua opera letteraria, Anemia, di genere vampiresco.

In verità è dai tempi d’oro di Dario Argento che il cinema italiano non produce dei buoni film gialli o neri o trhiller, non si sa più come definirli.

Attendiamo perciò con ansia di vedere il lavoro di Carrisi, augurandoci che sia la rivelazione di un nuovo maestro del genere. Le premesse ci sono tutte: il libro è stato un bestseller internazionale; il cast è quanto di meglio: Toni Servillo, Alessio Boni, Jean Reno, Michela Cescon. E Donato Carrisi anche se alla prima prova come regista ha dimestichezza col cinema avendo sceneggiato alcuni film e serie televisive.

Il libro, lo sottolineaniamo ancora, è l’ennesimo successo internazionale di Carrisi, che è dovuto, a mio parere, soprattutto all’originalità del protagonista, oltre che naturalmente alla suspense della trama, che non cala di tensione fino all’ultima pagina.

L’agente speciale Vogel, che indaga sulla scomparsa di una sedicenne in un paesino delle Alpi abitato da una comunità molto religiosa, è abilissimo nell’attirare l’interesse dei media sui casi a cui lavora. È consapevole infatti che i riflettori puntati gli permettono di avere più mezzi per le indagini, più possibilità di trovare il colpevole e celebrità e prestigio personale.

Ma questa sua grande abilità mediatica insinua nel lettore il sospetto che stia cercando più un “mostro da sbattere in prima pagina” che un colpevole. E dunque il professor Martini, insegnante della ragazza, sospettato della sparizione è un mostro o un colpevole?

Vogel, che per un incidente d’auto è in stato confusionale e viene affidato alle cure dello psichiatra Flores, finge o ha d’avvero perso la memoria?

Insomma un bel libro, che ho letto con grande piacere quando è uscito nel 2015 e del quale ancora ricordo l’atmosfera, i tanti colpi di scena e la peculiarità del protagonista diverso dai soliti poliziotti un po’ troppo “buoni”.

Non ci resta, dunque, che andare al cinema.