Lou Dematteis fotoreporter tra guerra e poesia. Due mostre a Sassari al Festival Asincronie

 

 

La poesia e la guerra: due poli opposti, in apparenza lontanissimi, si intrecciano, come un doppio filo rosso, nella 6a edizione di Asincronie, il festival internazionale di cinema documentario e fotografia, ideato e curato dal collettivo di filmmaker e fotografi 4CaniperStrada, con il sostegno del Comune di Sassari, Fondazione di Sardegna e Regione Sardegna.

Asincronie torna a Sassari con la mostra “Five From One” del fotografo Lou Dematteis a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli; e poi nella settimana dal 3 all’8 giugno tra lo Spazio Bunker, il Cinema Cityplex Moderno e la Sala Duce.

La mostra “Five From One” (aperta fino al 7 giugno), documenta più di 4 decenni di carriera di Dematteis, dai reportage dei fronti di guerra in Centro America negli anni Ottanta al racconto militante di cambiamenti epocali, politici e di costume, osservati con uno sguardo fortemente critico nei confronti dei governi statunitensi. Da San Francisco ai villaggi del Nicaragua, del Vietnam, dell’Ecuador, passando per i “luoghi delle radici”, l’Italia. Il fotografo sarà presente venerdì 6 giugno alle 18 per un incontro con il pubblico allo Spazio Bunker.

Dal 7 al 20 giugno Asincronie ospita nella Sala Duce di Palazzo Ducale la mostra ufficiale della sesta edizione A Journey Back / Un viaggio di ritorno di Lou Dematteis, sempre a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli, alla cui inaugurazione sabato alle 10,30 sarà presente l’autore e il curatore.

Le fotografie di A Journey Back, accompagnate dai testi di un altro italoamericano controcorrente, il poeta beat Laurence Ferlinghetti, sono il racconto visivo di 4 viaggi in treno intrapresi dal fotografo in Italia tra gli anni ‘70 e gli ‘80, grazie ai quali scoprirà e sceglierà definitivamente la fotografia come forma di azione politica.

Dematteis appartiene a una generazione di fotoreporter formatosi sulla scorta della lezione di Life Magazine e della Magnum Photo, e di grandi autori come Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Werner Bishof, consapevoli del ruolo politico che la complessa società che usciva dagli anni Sessanta richiedeva loro, in quanto testimoni diretti ed emotivamente coinvolti in ciò che documentavano.

© BOOKCIAK MAGAZINE / Tutti i diritti riservati

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n. 17/2015 del 2/2/2015
Editore Associazione culturale Calipso C.F.: 97600150581