Maradona (un po’) come Malaussène. È doc Daniel Pennac che indaga il mito
Passato alla Festa di Roma “Danniel Pennac: ho visto Maradona!”, doc diretto da Ximo Solano con Daniel Pennac nei panni del protagonista giunto a Napoli con la sua compagnia teatrale, deciso a indagare il mito Maradona. Scoprendo così che ha qualche cosa in comune con la sua creatura letteraria, Malaussène. La straordinaria carriera della star argentina, ha reso capro espiatorio anche lui, perché c’è stato un po’ in tutti il desiderio di vederlo umano e dunque un po’ peccatore. Il film si replica a Roma al cinema Lux (martedì 18 ottobre, ore 17.30) e al Giulio Cesare (sabato 22 ottobre, ore 19.30). Prossimamente su Sky Arte e in streaming su NOW…
Chi si potrebbe dimenticare dei tifosi che, incantati da come gioca un avversario, applaudano esaltati la squadra avversa? Certo non il calciatore che, con il suo incantevole rapporto col pallone, come se fosse un attributo del cuore, ha scatenato l’incredibile reazione, grazie anche al tifo non ottuso di certi napoletani.
Un evento davvero straordinario, vissuto in quello stadio bianco azzurro, il San Paolo, che Saviano racconta in loco allo scrittore e teatrante Daniel Pennac, e che lo storico di Camorra & dintorni ricorda bene assai, visto che il padre, che lo teneva in braccio piccolino, esaltato dalle performaces dell’atleta, lo aveva lasciato cadere con la bandiera italiana che reggeva.
Il creatore del capro espiatorio, Malaussène, tra un tiro di 5 frecce all’arco e l’altro in campagna contro balle di paglia (suo sport relax dalla scrittura e rituale immutabile), è a Napoli non per capire chi fosse Maradona, quel calciatore straordinario venuto dall’Argentina “Unica promessa – sostiene sempre Saviano – mantenuta per il Sud d’Italia”, perché scoprire chi è davvero una persona è impossibile. Ma per trovare le ragioni che hanno ridotto per 3 giorni in lacrime di disperazione i suoi amati attori in parte napoletani, in parte di altri paesi a seguito di Clara, la regista argentina del suo teatro personale.
E questo è il tema dello spettacolo che sta allestendo.
Teatro che lui ama moltissimo, perché gli fa compagnia e con gli attori ama stare iniziando ogni incontro citando insieme Uccellacci uccellini di Pasolini.
Causa di tale dolore e irrefrenabile pianto è la scomparsa di Diego Maradona. Che Pennac scopre essere stato un uomo molto piccolo, una sorta di cubo tutto muscoli che, se lo metti al centro di uno spazio, trasforma lo sport in danza, incarnando davvero la poesia. Effetto da lui prodotto e percepito da miliardi di persone.
Che fosse assai piccoletto ce lo conferma in questo film girato a Napoli, tra panni stesi, macchine e motorini nei vicoli, anche il fotocronista, Luciano Ferrara autore, il 7 di giugno nel 1984, dell’immagine icona di Maradona in arrivo, preso dal basso sulle punte del terzo gradino come se stesse per spiccare il volo.
Che in effetti ha poi fatto, consolando, come soltanto san Gennaro avrebbe fatto, l’anima dei napoletani. Insomma un bell’effetto. Per questo da rimpiangere.
Ma a raccontarsi nel film non sono solo i suoi attori addolorati per la scomparsa del mito dei miti, lo fa anche Daniel Pennac, scoprendo che anche Maradona ha qualche cosa in comune con la sua creatura letteraria. La straordinaria carriera della star argentina, ha reso capro espiatorio anche lui, come il personaggio della sua serie più famosa, perché c’è stato un po’ in tutti il desiderio di vederlo umano e dunque un po’ peccatore. Come del resto non si può dire che tra problemi fiscali e droga non sia stato.
Ma ci racconta anche altro lo scrittore regista, un fatto che lo riguarda e di cui di recente si è reso conto: la ragione che l’ha spinto presto a diventare uno scrittore.
È una scoperta che ha fatto telefonando come sempre al suo fratello maggiore, molto più anziano di lui. “Un giorno mi ha ricordato che quando ero molto piccolo, ultimo di quattro fratelli, tutti quanti mi dicevano in continuazione taise-toi. Stai zitto. Ho capito allora che mi sono messo a scrivere per parlare a me stesso. Insomma faccio lo scrittore e il teatro proprio contro quel sta zitto”.
Danniel Pennac: ho visto Maradona, doc diretto da Ximo Solano, prodotto da Societat Sardina, Toné Franché e Samarcanda Film con Effe Tv Feltrinelli Real Cinema e il contributo della Film Commission Regione Campania, è stato presentato in anteprima nella sezione Freestyle al Rome Film Fest. E sarà a Roma al cinema Lux (martedì 18 ottobre, ore 17.30) e al Cinema Giulio Cesare (sabato 22 ottobre, ore 19.30) prima di avviare un tour di proiezioni nazionali e di sbarcare prossimamente su Sky Arte e in streaming su NOW.
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