Nastro dell’Anno 2020 a “Volevo Nascondermi”. Cerimonia “live” a giugno
È Volevo nascondermi, il film di Giorgio Diritti sul tormentato pittore Antonio Ligabue (Orso d’argento per Elio Germano a Berlino 2020), il Nastro dell’Anno per la settantaquattresima edizione dei Nastri d’Argento, di cui sapremo a fine maggio i candidati (annunciati in streaming), e la cui cerimonia si svolgerà a fine giugno “dal vivo” (con le opportune distanze e protezioni).
I riconoscimenti al cinema nostrano assegnati dal SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani) hanno dunque già un primo vincitore: il Direttivo ha infatti tributato il suo Nastro speciale a regista, protagonista e produttori (Carlo degli Esposti e Nicola Serra per Palomar, Paolo Del Brocco per Rai Cinema) del biopic su Ligabue circolato nelle sale italiane per meno di una settimana a causa del lockdown.
Il Direttivo, si legge nelle motivazioni, ha voluto premiare in particolare la capacità del film di restituire, da un lato, «la sofferenza e il talento personalissimo di un uomo che, attraverso l’esplosione della sua creatività irrefrenabile, riesce a riempire il vuoto della solitudine e superare il disagio dell’emarginazione e della malattia mentale», dall’altro le «contraddizioni profonde di un mondo che – per dirla proprio con il suo straordinario protagonista – marcia a forte velocità in ogni direzione dimenticando ‘tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta’».
Diritti, Germano e i produttori (ma anche tutta la squadra di artisti e collaboratori coinvolta nel film, cui andrà un riconoscimento speciale) ritireranno, come gli altri vincitori, i rispettivi premi in occasione dell’evento di fine giugno, che si svolgerà a Roma (senza però l’abituale appuntamento al Teatro Antico di Taormina). Concorrono i film usciti tra il 1 giugno 2019 e il 31 maggio 2020.
La cerimonia di quest’anno, «con mascherina e guanti, sanificazioni, e distanziamento sociale, ma comunque ‘live’», ha dichiarato la presidente del SNGCI Laura Delli Colli, vuole essere «all’insegna della solidarietà con tutto il cinema, dalla regia ai protagonisti, ma anche a tutti i lavoratori ‘invisibili’, dietro le quinte. Un mondo di talenti, di tecnici e di grande artigianato al quale, oltre l’incoraggiamento e il riconoscimento dei premi, auguriamo soprattutto di poter tornare al lavoro».
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