Nunzio Giuliano della famiglia dei boss che disse no ai boss. Dal libro testamento un film
“Ragazzi ribellatevi a un destino scritto da altri. Studiate”. Parole di Nunzio Giuliano, della famigerata famiglia malavitosa del quartiere di Napoli, Forcella. Negli anni ’80, dopo la morte per droga del figlio diciassettenne, si dissocia dalla camorra, prendendo le distanze dalla sua vita precedente e da qualunque affare del clan.
Comincia così la sua battaglia per tenere i giovani lontani dalla malavita, con interventi nelle chiese e nelle scuole, oltre che a interviste e appelli tv. Viene ucciso il 21 marzo 2005 in un agguato in via Tasso a Napoli. Il suo ideale testamento è raccolto nel libro postumo Diario di una coscienza. Io Nunzio Giuliano, curato da Maria Rosaria Rivieccio e Roberto Marrone con prefazione di Aldo Masullo e di Corrado Gabriele, pubblicato dall’amico editore Tullio Pironti. Un libro potente con le parole appassionate scritte da Nunzio che invita i capi dei clan a collaborare con la giustizia e consegnarsi allo Stato.
La sua storia ora diventerà un film. Il produttore Luciano Stella annuncia l’acquisizione dei diritti per portare al cinema la storia del ribelle dei Giuliano, un progetto a cui pensa da quando Nunzio fu ucciso, in pieno centro a Napoli.
Sarà una produzione Mad Entertainment, la factory creativa e produttiva, fondata a Napoli nel 2010 da Luciano Stella, Maria Carolina Terzi, Carlo e Lorenza Stella, che vive nel cuore di Napoli, negli storici appartamenti dove Vittorio De Sica girò L’oro di Napoli e Matrimonio all’italiana. Un luogo dove è nata la scommessa di convogliare artisti e professionisti dell’audiovisivo nei settori del cinema, del documentario, della fiction e dell’animazione.
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