Quando il Papa rapiva i bambini. Spielberg racconta
Il regista di “Schindler’s List” è al lavoro su un nuovo grandioso progetto ispirato al libro “Prigioniero del Papa Re” dello studioso americano David Kertzer. La storia incredibile di Edgardo Mortara, bambino ebreo rapito alla sua famiglia dall’Inquisizione di Pio IX nel 1858 a Bologna…
Accadeva a metà Ottocento, nell’Italia risorgimentale che ancora Italia non era e in cui lo stato Pontificio sotto Pio IX, dettava le sue ferree leggi temporali ai “fedeli” del suo regno. Come ad esempio la rigida separazione tra cattolici ed ebrei che, in casi estremi, voleva dire anche allontanare un figlio dalla sua famiglia per “motivi di fede”.
Questo, infatti, è quanto accadde ad Edgardo Mortara, ragazzino di appena sei anni, figlio di una famiglia di commercianti ebrei di Bologna il cui triste destino lo portò al centro delle cronache mondiali dell’epoca, per poi essere cancellato – almeno in Italia – dai libri di storia. Da una parte simbolo della lunga battaglia contro il potere temporale della Chiesa, che di lì a poco (il 20 settembre 1870) sarebbe crollato per sempre con la “Breccia di Porta Pia”. Dall’altra vittima sacrificale della secolare persecuzione contro gli ebrei, di cui l’affare Dreyfus, non molti anni dopo, avrebbe rivelato al mondo la sua inquietante potenza.
Ebbene nella notte del 23 giugno 1858, la polizia pontificia, su ordine dell’Inquisitore di Bologna, si presentò a casa Mortara strappando ai genitori il piccolo Edgardo: la sua “colpa”, essere stato battezzato all’insaputa dei suoi e quindi destinato per legge ad essere educato secondo la fede cattolica.
Un fulmine a ciel sereno, insomma, per i poveri genitori ingnari che una domestica cattolica, a servizio in casa loro, avesse “battezzato” il ragazzino ad appena un anno, credendolo in fin di vita per una malattia. Un segreto custodito a lungo, ma che alla fine la donna aveva rivelato in confessione. Il “solerte” sacerdote spifferata la notizia ai suoi superiori, aveva innescato la terribile macchina dell’inquisizione.
Quello che accadde dopo fu ancora più incredibile. Edgardo trasferito a Roma presso la casa dei Catecumeni fu preso sotto “l’ala protettiva” del Papa in persona, certo di farne un simbolo di “redenzione”. Con tanto di pubblicistica che rivelava come il bimbo, miracolato dal contatto con lo Spirito Santo, si fosse subito trasformato in un fervente cattolico.
Inutili gli appelli della famiglia Mortara presso le comunità ebraiche di tutto il mondo che pure portarono il “caso del bambino rapito dal Papa” all’attenzione internazionale. Dall’Europa agli Stati Uniti l’opinione pubblica e i capi di Stato seguirono impotenti la vicenda. Mentre Pio IX continuava a mostrare i muscoli, simbolo del suo potere temporale agli sgoccioli.
Unico risultato delle pressioni della diplomazia internazionale, fu la concessione alla famiglia di incontrare il piccolo Edgardo – possibilità negata in altri casi – , ormai però, avviato alla vita religiosa che lo portò a prendere i voti, a fare il missionario in giro per il mondo e a finire i suoi giorni in Belgio l’11 marzo 1940, senza essersi mai più riavvicinato ai suoi cari.
Il “caso del bambino rapito dal Papa”, infine, venne presto dimenticato o volutamente cancellato, finché la storica e studiosa di origini ebraiche Gemma Volli, dedicò all’incredibile vicenda un dettagliato testo, Il caso Mortara nel 1960, – di nuovo in libreria per Giuntina -, capace di riaccendere i riflettori su questa pagina di storia, talmente straordinaria, da far scaturire una nuova produzione letteraria internazionale. Da qui prende le mosse, infatti, The Kidnapping of Edgardo Mortara dello studioso americano David Kertzer, tradotto in Italia come Prigioniero del Papa Re, portato in libreria da Rizzoli nel 2005.
Poteva sfuggire una storia del genere ad un regista profondamente radicato nella cultura ebraica come Steven Spielberg? Infatti il regista di Schindler’s List è già al lavoro sull’adattamento del libro di David Kertzer che porterà a termine l’anno prossimo, dopo aver terminato le riprese di Ready Player One. E secondo Variety tra gli interpreti ci sarà anche Oscar Isaac, al fianco di Mark Rylance, premio Oscar per Il Ponte delle Spie che vestirà i panni di Pio IX. La curiosità è certamente tanta.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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