“Promises” storia quasi d’amore. Il tentativo di Amanda Sthers arriva in sala

In sala dal 18 novembre (per Vision Distribution) “Promises” della regista e scrittrice francese Amanda Sthers, con Pierfrancesco Favino e Jean Reno, adattamento dell’omonio romanzo della stessa autrice (pubblicato da Rizzoli). Storia di un amore mai del tutto sbocciato a cavallo tra Inghilterra e Italia, raccontato inseguendo il tempo perduto. E costruendo una piccola bibliografia che va da Proust, appunto, a Calvino. Passato alla Festa di Roma 2021 …

«Il matrimonio è una promessa: non sempre si può mantenere». Forse fra tutte è questa la battuta che dice di più (almeno per quanto riguarda la trama) di Promises di Amanda Sthers, film selezionato alla Festa del Cinema di Roma e tratto dal romanzo della stessa regista.

Galeotta è una festa nella Londra degli anni ’80, i due protagonisti Alexander o Sandro (Pierfrancesco Favino, credibilissimo anche in inglese) e Laura (Kelly Reilly), ciascuno impegnato a rispettare la propria promessa, sebbene il matrimonio di lei sia ancora da celebrare. Si cercano e si annusano senza mai aver davvero il coraggio né di consegnarsi all’altro, né di rinunciarvi definitivamente, mentre intanto gli anni passano e le loro vite sembrano divergere sempre di più.

Sandro ha una storia tragica alle spalle, da Venezia in cui viveva con i genitori e con il nonno (Jean Reno) si è mosso verso Londra, senza mai trovare una vera strada. Non sono poche le sequenze ambientate in Italia, su cui però pesa sempre uno sguardo più turistico che sincero.

Da Wyler in giù, in fin dei conti, per chi ha diretto film in Italia senza averla vissuta è sempre stato difficile dare vita a immagini che sapessero andare più nel profondo. Sul manifesto del film, non a caso, campeggia il logo scelto dal Ministero del Turismo per promuovere il nostro paese all’estero.

In ogni caso è la costruzione di questo racconto ad essere molto particolare e affonda le sue radici nella Recherche di Proust. Sandro, che si dedica al commercio di libri, ammette a un cliente di non essere particolarmente affascinato dallo scrittore francese, sentendosi rispondere che la grandezza di quel romanzo fluviale è l’intuizione della spiralità del tempo. Questo espediente, certamente fin troppo didascalico, permette al film di scrollarsi di dosso la dittatura della linearità.

L’andamento cronologico si sfasa, passiamo da sequenze narrative con Sandro ancora ragazzo, agli stessi personaggi invecchiati e cadenti (in maniera sorprendentemente realistica, grande merito al reparto trucco capitanato da Sonia Cedrone). Sta a chi guarda ricostruire i fili di quanto accade, aiutato comunque da una sceneggiatura ben congegnata, in grado di disseminare acutamente coordinate temporali tra battute e avvenimenti.

Sceneggiatura che mostra tuttavia dei buchi, nonché delle scelte di pessimo gusto. Per un film letterario e legato a doppio, quasi triplo filo con il romanzo da cui è tratto, certi dialoghi mal riusciti pesano in modo considerevole. Così come la regia, che appare meno congeniale per Amanda Sthers della scrittura.

Per noi che amiamo cinema e letteratura, il gusto maggiore che Promises concede è quello di costruirsi una piccola bibliografia. Frequenti le citazioni di romanzi e d’altro canto Sandro commercia libri, ma non capitano mai a caso (sebbene sembrino apparire più per gusto citazionista che per reale amore letterario).

La già citata Recherche serve da giustificazione per il dissezionamento temporale, Il barone rampante segna la tragedia della vita del protagonista, l’Ulisse di Joyce compare forse solo di sfuggita lasciando poi il posto a Jane Austen, metafora dell’amore zoppicante ma pur sempre presente tra Sandro e Laura. 

Se anche non fosse stato tratto dall’omonimo romanzo edito da Rizzoli, il film avrebbe potuto far parte a pieno titolo della schiera dei film letterari presenti alla Festa. Perché letteratura non è soltanto scrivere, ma anche leggere. E, di conseguenza, un film letterario non è solo quello che nasce da un libro, ma anche uno in grado di parlarne.