‘S Wonderful! Un americano a Parigi è tornato…
In sala dal 9 giugno, per Cinema di Valerio De Paolis, la versione restaurata del celebre musical di Vincente Minnelli. Con le danze di Gene Kelly e le musiche di George Gershwin. Due buoni motivi per rivederlo…
Colorato, dinoccolato, molto molto vintage: è Un Americano a Parigi del 1951, da oggi nelle sale in versione restaurata. Perché andare (o tornare) a vederlo?
Di motivi ve ne diamo due, le danze di Gene Kelly e le musiche di George Gershwin. C’è anche – per gli amanti del genere musical – una Leslie Caron in fiore, all’epoca già danzatrice per Roland Petit, che fu notata da Kelly e coinvolta in questa storia d’amore e di ballo (potremmo dire lanciata, visto che a seguire interpretò Papà Gambalunga con l’altro dio del tiptap, Fred Astaire, e Gigi).
Tra i fondali variopinti di una Parigi ricostruita in studio, Vincente Minnelli ruota la cinepresa tutto intorno a Kelly e alle sue frizzanti coreografie. Gene fa l’americano (vero) e il pittore squattrinato, rimasto a Parigi dopo la guerra. Una ricca mecenate (Nina Foch) si innamora dei suoi quadri e non solo, ma il cuore del pittore batte per una graziosa commessa (Caron), a sua volta fidanzata col suo amico (Georges Guetary, una versione più giovane di Maurice Chevalier).
Insomma, soliti triangoli per movimentare la trama e happy end chiaro fin dai toni cromatici chiassosi del film con richiami ambiziosi a Renoir, Monet e, naturalmente, ai vortici danzanti di Toulouse-Lautrec – della serie impossibile farsi venire il blues con tanto smalto.
Ad illanguidire le atmosfere ci pensano le splendide canzoni di George (note) e Ira (testi) Gershwin. Quasi sbalorditivo il campionario di hit destinati a diventare intramontabili standard che il film sfodera, da Our Love Is Here To Stay in cui Kelly e Caron flirtano nella bruma della Senna a ‘S Wonderful dei due rivali in amore. Spettacolare è I Got Rhythm, una gara sfrenata di ritmi ingaggiata da Kelly con una ciurma di ragazzini.
Struggente Embraceable You quando appare Leslie. Superlativo il Concerto in Fa. Ce ne è abbastanza per tornare a casa leggeri come su una scala verso il Paradiso, aspettando di cantare sotto la pioggia. Kelly lo fece l’anno dopo, nel 1952. E forse fu ancora più bravo.
1 Novembre 2018
Torino Filmfest apre col “primo” sexgate americano
Apre il TorinoFilmFest, "The Front Runner", il film di Jason Reitman dedicato…
17 Aprile 2015
Se sboccia l’amore tra i sans papiers di Parigi
Dai registi di "Quasi amici“ una commedia agrodoloce sul mondo dei migranti…