“Santa Evita” diventa serie tv (Disney +) il viaggio post mortem di Eva Perón. Dal bestseller di Tomás Eloy Martínez
In onda su Disney + dal 26 luglio “Santa Evita” miniserie dedicata al lungo viaggio post mortem di Eva Peron, dall’omonimo bestseller dello scrittore argentino Tomás Eloy Martínez (1934-2010), tradotto in Italia da Sur Edizioni. Il racconto di cosa è accaduto dopo la scomparsa della prima dama argentina, quel suo corpo prima affidato all’imbalsamatore, poi trasferito, nascosto, ricercato addirittura dai servizi segreti, e infine idolatrato, reso mitico dall’aura di «santità» che emana la leggenda di Evita. Una leggenda a cui ha già dato il volto Madonna nel film di Alan Parker del ’96 …
Evita Peron torna sugli schermi. Dopo il più celebre, il film di Alan Parker (Evita del ’96) con Madonna nei panni della leggendaria prima dama argentina, dopo Eva Perón: la vera storia di Juan Carlos Desanzo e il musical britannico approdato a Broadway nei Settanta, ecco in arrivo su Disney + la serie tv Santa Evita disponbile dal 26 luglio.
Stavolta però non si tratta di un tradizionale biopic, ma del viaggio di Eva Perón post mortem. Alla base della mini-serie in sette episodi, infatti, è la storia del suo corpo senza tomba e della leggenda che ne è scaturita, così come l’ha raccontata Tomás Eloy Martínez (1934-2010), uno dei più celebrati scrittori e giornalisti argentini contemporanei, nel suo omonimo best seller del ’95, pubblicato in più di sessanta paesi e diventato il romanzo più tradotto della storia della letteratura argentina.
Mentre ripercorriamo a ritroso la vicenda della sgraziata attricetta di provincia che dopo il presidente della Repubblica argentina fece innamorare l’intera nazione, siamo stregati dall’avventurosa vita post mortem del suo corpo: prima affidato da Perón alle cure di un imbalsamatore cui spetta il compito di rendere immortali le spoglie di Evita; poi moltiplicato in più esemplari con l’obiettivo di sottrarlo a macabri tentativi di rapimento; trasferito, nascosto, ricercato addirittura dai servizi segreti, e infine idolatrato, reso mitico dall’aura di «santità» che emana la leggenda di Evita.
Ma andiamo per ordine. Il 26 luglio 1952 Evita muore di cancro all’età di 33 anni. Poco prima di andarsene e dopo aver rinunciato a correre come vice presidente, chiede al marito di non essere dimenticata: mezz’ora dopo il suo trapasso un anatomista di fama inizia il processo di imbalsamazione.
Per tredici giorni il suo cadavere, truccato, pettinato e coperto da un sudario bianco, viene esposto nell’atrio della Segreteria di Buenos Aires per l’ultimo omaggio da parte di migliaia di cittadini. Quindi in una teca di vetro, col progetto di dedicarle un grande mausoleo, mai realizzato a seguito del golpe militare che nel ’55 rovescia Peron. Negli anni a seguire anche solo possedere un’immagine di Evita diviene illegale.
E i militari si chiedono cosa fare con il suo corpo. Per la gente Evita diventa la Santa da amare e venerare, per i militari un pericolo, un simbolo da cancellare e per questo da lasciare senza tomba.
Vengono persino creati – viene narrato nel libro e nella leggenda di popolo – altri cadaveri, chi dice tre o quattro, identici, nel trailer si vedono quattro salme uguali, con le fattezze di Evita, forse manichini, per confondere per sviare la popolazione e non far sapere dov’è il corpo della vera Eva.
Per oltre un decennio, il cadavere e le sue copie cambiano mani e luoghi, attraversando l’Argentina e l’Europa. Il vero cadavere viene sepolto nel ’57 in gran segreto a Milano, da dove è stato poi recuperato e restituito ai Perón dopo il ritorno dall’esilio in Spagna.
Martínez racconta, come in un’inchiesta, le storie di tutti coloro che per un motivo o per l’altro hanno avuto a che fare con il cadavere. Alcuni sono stati perseguitati fino alla morte, altri hanno avuto incidenti inspiegabili, altri spiati per tutta la vita. Le vicissitudini del cadavere sono rocambolesche in un mix tra finzione e realtà. I fatti storici si intrecciano con la parte inventata.
La serie vanta un cast di fama internazionale guidato da Natalia Oreiro (Eva Perón), Ernesto Alterio (Colonnello Moori Koenig) e Diego Velázquez (Mariano), con Francesco Orella (Dottor Pedro Ara) e Darío Grandinetti nel ruolo di Juan Domingo Perón. Santa Evita è stata girata in oltre 40 location a Buenos Aires, in Argentina, con oltre 120 attori e 1300 figuranti.
L’attrice e produttrice messicana Salma Hayek Pinault e José Tamez (entrambi della casa di produzione Ventanarosa) sono i produttori esecutivi. Santa Evita è stata diretta dal regista Rodrigo García, che è anche produttore esecutivo, e dal regista, attore, regista teatrale e sceneggiatore argentino Alejandro Maci, che è anche produttore artistico. La sceneggiatura è stata scritta da Marcela Guerty e Pamela Rementería
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