Senza politiche culturali, senza parole. La resistenza di Festa di Cinema del Reale, una storia italiana a passo d’uomo

Mentre le arene social si infiammano sulla questione dei troppi film italiani prodotti a scapito della qualità, pubblichiamo l’intervento di Paolo Pisanelli autore e direttore artistico della Festa di Cinema del reale (partner di Bookciak, Azione!). Da quasi vent’anni è una delle più prestigiose rassegne-laboratorio di documentario che, proprio della qualità, ha fatto la sua bandiera ma è costretta a vivere nella totale incertezza a causa dell’assenza di politiche culturali. Accade in Puglia, ma è così nell’intero Stivale…

A cosa serve un festival? A chi serve un festival? Abbiamo voluto dedicare l’edizione 2022 della Festa di Cinema del reale e dell’irreale (dal 20 al 23 luglio) a questa domanda e a tutte sue le risposte possibili, da scandagliare e condividere con il nostro pubblico, con gli altri festival del cinema e con le Istituzioni pugliesi.

Quest’anno siamo partiti a piedi. Letteralmente: il 20 luglio, il primo giorno del festival, di buon mattino ci siamo messi in cammino e abbiamo percorso sulle nostre gambe i circa 20 chilometri che separano Lecce da Corigliano d’Otranto. Un modo, il nostro, per riprendere contatto con il reale – con gli allestimenti da completare, gli schermi da testare, gli autori da accogliere, e con tutto ciò che comporta l’organizzazione di una grande manifestazione – allontanandoci dall’“irreale” di una sospensione inspiegabile con la quale abbiamo dovuto convivere negli ultimi mesi, a lavoro per l’edizione di quest’anno.

Una situazione purtroppo non inedita né per noi né per gli altri attori del circuito culturale pugliese, una vera paralisi che ha colpito le istituzioni pugliesi: ci riferiamo alla Regione Puglia e all’Apulia Film Commission.

Siamo stati i primi a prendere pubblicamente la parola – seguiti poi da molte altre realtà – per denunciare la paralisi istituzionale pugliese, che dopo anni di crescita del nostro territorio ora sta minando alle fondamenta l’offerta culturale costruita in anni – nel nostro caso, quasi venti – di impegno e proficua collaborazione.

Non è possibile affittare attrezzature costose, fare biglietti aerei, prenotare B&B per autori e autrici, richiedere permessi e attivare pratiche burocratiche, impegnare decine di persone senza sapere se e quante risorse verranno destinate a coadiuvare la complessa macchina che muove un festival. Non è possibile, eppure anche quest’anno lo abbiamo fatto ugualmente con un enorme balzo nel vuoto.

Con orgoglio, possiamo dire che questa edizione è stata un grande successo, ma ammettiamolo: lo è stata perché possiamo contare su un pubblico affezionato, che ha imparato a conoscerci e ad apprezzarci negli anni, e che ogni estate programma la sua presenza e partecipazione alla Festa.

Possiamo contare su un attrattore culturale come il Castello Volante di Corigliano d’Otranto in cui la Festa di Cinema del reale ha fatto convergere la sua progettualità, una luogo capace di accogliere e fornire supporto a ogni tipo di evento. E soprattutto possiamo contare su collaborazioni che negli anni hanno messo a disposizione non solo la loro professionalità ma anche la capacità di dare il loro contributo personale e umano ad una Festa che amiamo definire una 2creazione collettiva”. Altrimenti, avviata in estremo ritardo e in alcuni casi fuori tempo massimo la macchina comunicativa e organizzativa, saremmo andati di certo incontro a un fallimento totale.

Non vogliamo un trattamento di favore, ma un sistema chiaro ed efficiente su cui tutti i festival possano contare.

Dopo questa stagione, crediamo ormai che sia chiara proprio a tutti l’urgenza di ricalibrare la macchina istituzionale, individuare criteri di valutazione – e persone che abbiano le competenze e siano in grado di valutare – certi, promuovere – come peraltro avviene per altre agenzie regionali – bandi annuali per l’erogazione delle risorse che ovvino alla discrezionalità dell’assegnazione.

A cosa serve un festival? A chi serve un festival? Abbiamo voluto condividere questa domanda con tutti gli altri operatori del settore e con i rappresentanti del mondo istituzionale, promuovendo una tavola rotonda dedicata, nei giorni della Festa. Degli operatori invitati, ci ha risposto Vincenzo Madaro, direttore artistico del festival Vicoli Corti; dei secondi, ci ha raggiunti Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo ed Economia della cultura della Regione Puglia.

Una presenza gradita ma che avremmo preferito vedere più numerosa, e che dovrebbe farci riflettere tutti circa l’interesse delle Istituzioni a confrontarsi per trovare risposte adeguate a domande legittime, ma anche degli operatori a fare rete.

Sul portale d’ingresso del Castello Volante, quest’anno campeggiava un cartello-manifesto: “Questo non è un red carpet”. La Festa di Cinema del reale e dell’irreale non è un festival-vetrina, ma una manifestazione di comunità, costruita, migliorata, ampliata negli anni coinvolgendo attivamente il territorio nelle sue energie migliori, utilizzando il cinema come “dispositivo” per sperimentare nuovi linguaggi, offrendo suggestioni e input per creare nuove idee, discutere, confrontarsi, crescere.

Seminando progetti che restano attivi ben oltre le quattro giornate della manifestazione (le mostre del Castello saranno visitabili fino a ottobre) e che crescono incontrando altre realtà: dopo l’allestimento della mostra fotografica PPP Pasolini – Sette scatti, ad esempio, siamo già impegnati nella collaborazione a una grande rassegna dedicata a Pasolini, in programma al MAXXI di Roma.

È questa un’altra delle peculiarità della nostra manifestazione: non ci limitiamo ad accogliere progetti, ma li produciamo creando proposte nuove e inedite, che poi in alcuni casi finiscono per fare il giro del mondo. Non “usiamo” i luoghi che ci ospitano come “contenitori” di una vetrina che non lascia niente oltre l’eco dei flash, ma agiamo nell’idea di continuare a tenere viva la fiamma che alimenta la creatività e il senso di comunità per tutto l’anno e negli anni a venire. A questo secondo noi dovrebbe servire un festival.

È un cammino lento, “a passo d’uomo”, che ha bisogno di chiarezza e di tempi più “naturali” necessari all’ideazione e alla programmazione, e su questa necessità richiamiamo ancora una volta l’attenzione delle Istituzioni, che in questi giorni sono mute e assenti.

Nonostante tutto, la Festa di Cinema del reale e dell’irreale continua ad elaborare progetti e collaborazioni importanti, come quella che vedrà Helen Mirren e Taylor Hackford con noi a Tiggiano, nel Capo di Leuca, per una festa che ha come tema la cura delle terra, del verde, degli animali e si pone come obiettivo quello di piantare alberi.

Vi diamo appuntamento a Tiggiano il 3 agosto per “Luci nel bosco. Festa di Cinema del reale e dell’irreale”, un’iniziativa speciale ideata da associazione Cinema del reale, Officina visioni, Big Sur e sostenuta dal Comune di Tiggiano. Continuiamo a camminare.