“Strappare lungo i bordi”: istruzioni per un Natale firmato Zerocalcare (su Netflix)


I quattro video di Rebibbia Quarantine di Zerocalcare sono stati forse l’unica cosa che, insieme all’indimenticabile sigla firmata da Giancane, Ipocondria, sia riuscita a strapparci un sorriso durante il lungo periodo di reclusione di marzo. E sembra che il fumettista riesca ancora una volta ad allietare i giorni più cupi, come quelli che precedono un nuovo ritorno in “zona rossa”.

Arriva ora sul web il trailer che rivela la prossima uscita di Strappare lungo i bordi, serie tv animata da lui diretta per Netflix e prodotta da Movimenti Production e Bao Publishing.

I piccoli corti pubblicati durante la quarantena sono stati allora soltanto la preparazione ad un progetto più ambizioso, in cui vedremo l’universo narrativo di Zerocalcare prendere vita, con tutte le sue ossessioni e immancabili personaggi quali Secco, Sarah e l’Amico cinghiale.

A dare voce all’Armadillo, proiezione della coscienza dell’ipocondriaco disegnatore, è un altro romano del calibro di Valerio Mastandrea: i due avevano già collaborato proprio per la sceneggiatura di La profezia dell’armadillo (2018), diretto da Emanuele Scaringi – adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel che ha segnato il successo del fumettista (Bao Publishing, 2017) –, presentato in concorso nella sezione “Orizzonti” alla 75ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Zerocalcare, all’anagrafe Michele Rech, dopo il secondo posto al Premio Strega Giovani con Dimentica il mio nome (BAO Publishing, 2014), e il reportage sulla resistenza curda contro lo Stato Islamico pubblicato su Internazionale e poi confluito in Kobane Calling (BAO Publishing, 2016), è ormai un autore di culto, che è stato capace di intercettare e dare voce, con sensibilità ed ironia, alle ansie di un’intera generazione.

Con l’animazione, attorno alla quale si è divertito a sperimentare in totale autonomia, si apre un nuovo capitolo nella sua produzione. Al desiderio di “alzare l’asticella” in questo campo, si lega il suo essere approdato su Netflix che – come afferma – gli ha permesso di conciliare la libertà assoluta nei contenuti e nei linguaggi e la possibilità di collaborare con persone più capaci di lui, “per raccontare una storia su una piattaforma accessibile ormai praticamente a tutti”

Questa manciata di secondi di trailer è allora un altro piccolo pensiero che il disegnatore ci regala per questo periodo natalizio, se si pensa che solo qualche mese fa sono stati pubblicati i due suoi ultimi libri, Scheletri (BAO Publishing, 2020), dalle sfumature thriller, e A babbo morto. Una storia di Natale (BAO Publishing, 2020), fiaba a tinte fosche, che in realtà è un’acuta rappresentazione di scontri sociali e lotte politiche. “Una storia di Natale” insolita, perfetta però per un anno di emergenza sanitaria, che ha portato a galla moltissime tensioni, di cui Zerocalcare è stato un attento commentatore.