“Succede” anche alle nonne di dover chiedere l’autografo. A Sofia Viscardi
Come dire di no a una nipotina saltellante che ti implora di chiedere l’autografo a Sofia Viscardi? L’incontro ad Alice nella città, alla Festa di Roma, con la milanesina in carriera che a 15 anni era ipernota youtuber, a 17 pianificava “Succede”, il primo libro, pubblicato quest’anno da Mondadori, e ora che ne ha 19 segue sul set compunta il film che ne hanno tratto, con uscita prevista nel 2018…
Prova durissima per una che nel dna non ha nemmeno una briciola di predisposizione al culto delle personalità.
“No, davvero? Fichissimo! N-o-n-n-a ti prego chiedile un’autografo!!!!”, ha cominciato il tormentone Mat, saltellando e lanciando gli urletti tipici delle ragazzine, quando per caso ha saputo che avrei seguito un incontro con la – per me sconosciutissima – Sofia Viscardi, milanesina in carriera che a 15 anni era ipernota youtuber, a 17 pianificava Succede, il primo libro, pubblicato quest’anno da Mondadori, e ora che ne ha 19 segue sul set compunta il film che ne hanno tratto, con uscita prevista nel 2018.
A Mat non ho osato dire che io un autografo non l’ho mai chiesto a nessuno, non avendo mai in vita condiviso o capito il senso di questo bizzarro costume.
“Farò il possibile” ho risposto, conscia del fatto che, per affetto, è parecchio difficile resistere ai desideri di una nipotina.
Quello che invece non avevo capito, ammetto per mia distrazione, era che, ahimè, questo incontro non era riservato solo alla stampa.
Una folla oceanica di Matildine di ogni tipo, attendeva impaziente spalmata sul marciapiede davanti alla sala Google, dove Alice nella città per la Festa del Cinema, aveva organizzato l’incontro con la blogger star che, insieme a Paola Mannini (sceneggiatrice di Perfetti sconosciuti) , alla regista esordiente, Francesca Mazzoleni, e alla produttrice Francesca Cima di Indigo, avrebbe presentato alcune immagini del casting per la ricerca dei tre protagonisti (sono arrivati in 3000 da tutt’Italia a Milano alla Fondazione Prada dove sudati per il caldo torrido con pazienza da santi, anzi da devoti fan, hanno aspettato i provini), ma anche piccoli spezzoni del film che ancora stanno girando.
Dopo un’attesa disperante, con spostamenti improvvisi di sciami armati di smartphone, quando è apparso all’orizzonte Brando Placido uno dei giovani interpreti, la fila, resa ordinatissima dall’idea di una ragazzina che, penso con un rossetto, aveva marchiato il numero di arrivo sulle mani di tutti, ha finalmente avuto accesso in sala.
Golfetto verde, biondina, occhioni azzurri è così che Sofia spiega il suo successo dovuto a predisposizione: “Quand’ero piccola parlavo anche coi muri, ma mi è sempre piaciuto molto anche leggere. Parlare e scrivere mi viene spontaneo e poi mi sono resa conto che ad ascoltarmi sono persone di età diverse, non solo adolescenti, ma anche gente che di anni ne ha 40 o, per esempio, anche mia nonna che mi segue sempre molto”.
Succede, il libro e ora un film, è una sorta di flusso di coscienza di Margherita, un’adolescente. Sembra un diario anni Sessanta di una creatura pungente, acuta, un po’ goffa e introversa. Diviso in due parti, il primo più descrittivo, il secondo più tendente al poetico, racconta il suo rapporto con l’amica del cuore, ma anche con il suo miglior amico di sempre, da quando era bambina; parla di fiducia, dei primi palpiti d’amore – in questo caso per Samuele il più figo della scuola – e dei dolori laceranti dei primi tradimenti.
Ma qual è la differenza tra i tanti altri romanzi sull’adolescenza?
Che a scrivere non è un adulto o un’adulta, ma chi, per dato anagrafico l’adolescenza c’è l’ha ancora addosso. Forse anche per questo ai ragazzini è piaciuto così tanto. E non è poco perciò il timore di deludere i followers, da parte di chi ha messo in cantiere questo film.
Domande in sala non erano previste, le fan tacevano assorte.
E quando il tempo è finito, Sofia è fuggita più veloce della luce.
Scortata come una star, fredda come un computer non si è concessa a nessuno.
E per fortuna anche la nonna l’ha scampata. La prova autografo intendo.
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