Tragedia greca per Costa-Gavras. Come la Troika ha ucciso la speranza di un popolo

Passato Fuori concorso, “Adulti nella stanza” il film di Costa-Gavras dall’omonimo memoir di Yanis Varoufakis, l’ex ministro delle Finanze della Grecia nel primo governo Tsipras che si è battuto per sollevare il paese dal vincolo del debito e dalla massacrante austerità imposta dai paesi europei più forti e dal Fondo Monetario Internazionale …

A volte il cinema può e deve diventare tragicamente serio. È il caso del film fuori concorso di Costa-Gavras, Adulti nella stanza, tratto dal romanzo di memorie di Yanis Varoufakis, ex Ministro delle Finanze della Repubblica greca.

Per intenderci quel professore di economia cinquantenne, asciutto, con pochi capelli, sorriso fiero, giubbotto di pelle e moto, che per qualche mese è stato uno dei rappresentanti delle speranze della sinistra europea. Una volta eletto in Parlamento e divenuto Ministro nel primo governo Tsipras, si è battuto da subito per sollevare la Grecia dal vincolo del debito e dalla massacrante austerità imposta dai paesi europei più forti e dal Fondo Monetario Internazionale.

Il film racconta con una precisione assoluta, frutto anche delle registrazioni vocali originali che sono alla base del libro, incontri, colloqui privati, sedute ufficiali, accordi, ricatti, tradimenti avvenuti duranti i pochi mesi del suo mandato, terminati con le dimissioni spontanee.

Ne esce fuori la tragedia di un uomo che sapeva nel suo intimo di poter essere solo un outsider rispetto al Potere ma che per qualche mese ha provato per il bene del suo paese e soprattutto del suo Popolo, martoriato da anni di vera e propria miseria assoluta, di diventare un insider, uscendone con le ossa spezzate. E con la consapevolezza che il futuro dell’Europa è segnato, con la graduale perdita della sua unità, con il sacrificio dei suoi valori fondanti e della sua identità.

Nel libro Varoufakis, per spiegare l’atteggiamento dei paesi più forti, cita il Macbeth: “Io sono tanto avanti giunto nel sangue che, non volendo avanzare nel guado, tornare indietro mi sarebbe ormai rischioso quanto l’andar oltre. Strane cose ho pel capo da dovervi por mano, e che dovranno essere attuate prima ancora che ponderate.”

Lo spirito di questa citazione aleggia in tutto il film, dove con tono quasi leggero Costa-Gravas sembra non prendere mai posizione, se non quando fa sussurrare a una sconsolata Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, un “c’è bisogno di adulti nella stanza”. O se non rendendo quasi macchietta Tsipras, che sa di essere finito in una macchina più grande di lui, sa di essere un pesce che ha abboccato ma che il suo pescatore non vuole tirare su dall’acqua, prolungandone l’agonia. Per poi mostrarlo, in una sorta di balletto finale del film, in balia assoluta dei suoi colleghi dei paesi più forti.

Di sfondo, solo di sfondo, affidandosi a materiale di repertorio, Costa-Gravas fa cenno al Popolo greco, la vera vittima degli eventi raccontati nel film, regalandoci però un momento di alto cinema nella scena in cui un gruppo di persone manifesta il proprio dissenso in silenzio, guardando il Ministro, sua moglie e alcuni suoi amici banchettare sereni. Solo quando i banchettanti si accorgono di loro, i manifestanti voltano le spalle. Nella più dignitosa e più incisiva delle proteste.

“A tutti coloro che vogliono disperatamente un compromesso, ma che preferirebbero farsi massacrare piuttosto che finire compromessi” (Yanis Varoufakis)
E intanto però il Popolo muore.