Tutte le storie di Piera l’anticonformista. Una vita (da romanzo) tra cinema, teatro e tv
È morta a Roma il 14 agosto Piera Degli Esposti, aveva 83 anni. Con la sua vena anticonformista e spregiudicata ha attraversato da protagonista cinema, teatro e tv. Dal suo romanzo scritto a quattro mani con Dacia Maraini, “Storia di Piera”, il film di Marco Ferreri con Hanna Schygulla e Isabelle Huppert. Tra i tanti registi che l’hanno amata i Taviani, Pasolini, Bellocchio e Sorrentino …
Malata da tempo è morta a Roma il 14 agosto Piera Degli Esposti, attrice appassionata e controcorrente che ha attraversato da protagonista cinema, teatro e tv. Aveva compiuto da poco 83 anni.
Nata a Bologna il 12 marzo del 1938 Piera trova da subito nel teatro la sua “casa dei desideri”. Il teatro d’avanguardia degli anni ’60 con Antonio Calenda, Aldo Trionfo, Giancarlo Cobelli e Carmelo Bene. Attraversando classico e moderno, tra Shakespeare e Giraudoux, Gombrowicz e D’Annunzio tra lo stabile dell’Aquila e il Teatro dei 101 dove incrocia giovani colleghi come Nando Gazzolo e Gigi Proietti.
Una “casa dei desideri” il teatro dove Piera ripara giovanissima venendo da una “famiglia sconquassata e infelice ma che nello stesso tempo contiene in sé le ragioni arcaiche dell’unione e dell’amore”, così come racconta lei stessa in quello che sarebbe stato il suo romanzo- scandalo, Storia di Piera, scritto a quattro mani con Dacia Maraini nel 1980.
Il racconto di un rapporto inusuale fra una madre e una figlia, rapporto carico di sensualità e di complicità, che si evolve e dura negli anni. Il racconto di un’infanzia sonnolenta: una bambina che ha covato i suoi sogni dentro una sartoria, gli abusi degli amici del babbo, e infine la scoperta del teatro che la porta via. Insomma, la storia di una vita che sarà fonte d’ispirazione ache per il cinema.
Storia di Piera diventa anche soggetto e sceneggiatura, con la complicità di Marco Ferreri che ne fa nel 1983 uno dei suoi film più personali e intensi, con due magnifiche protagoniste: Hanna Schygulla e Isabelle Huppert. Mentre il libro avrà due seguiti: Piera e gli assassini sempre con Dacia Maraini nel 2003 e L’estate di Piera con Giampaolo Simi appena un anno fa.
Al cinema Piera Degli Esposti arriva nel’68 con Gianfranco Mingozzi in Trio. E in tv un paio d’anni prima con lo sceneggiato Rai Il conte di Monte Cristo di Edmo Fenoglio con Andrea Giordana e a seguire nel rivoluzionario Circolo Pickwick di Ugo Gregoretti.
Il suo talento, la sua verve, la personalità dirompente la porteranno ad una carriera senza sosta. Apparirà in una cinquantina di film, una ventina di sceneggiati, sarà protagonista a teatro per 50 anni buoni e ovunque porterà una professionalità assolutamente unica.
Sarà sui set de i fratelli Taviani (Sotto il segno dello scorpione), Pier Paolo Pasolini (Medea), Gianfranco Mingozzi e Lina Wertmuller (tra i suoi più grandi amici e complici), Giuseppe Tornatore (La sconosciuta), Nanni Moretti (Sogni d’oro). Con L’ora di religione di Marco Bellocchio vince il primo di tre David di Donatello e ne Il divo di Paolo Sorrentino veste uno dei suoi ruoli più iconici: la mitica e impassibile segretaria di Giulio Andreotti (nella foto).
Negli ultimi anni è stata anche apprezzata regista d’opera fin dalla Lodoletta di Piero Mascagni e una memorabile La voce umana di Francis Poulenc.
Definita da Eduardo De Filippo “‘o verbo nuovo”, con la sua voce e il suo corpo, la sua vena anticonformista e spregiudicata, Piera Degli Esposti ha scritto un capitolo importante della storia del teatro e del cinema italiano. Lei che come amava ripetere si era formata “con le donne” e non con le accademie ci mancherà moltissimo.
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