Visionarie 2022: il mondo del cinema per il diritto allo studio delle bambine afghane. A gennaio la nuova edizione
“Il mondo del cinema e dell’audiovisivo per il diritto allo studio delle bambine, per le artiste e per gli artisti afghani”. Giuliana Aliberti lancia la campagna in aiuto delle donne e degli artisti vittime del ritorno al potere dei talebani in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. L’occasione è l’incontro stampa per la seconda edizione di “Visionarie. Donne tra cinema, televisione e racconto”, che si svolgerà – dopo un anno di assenza causa Covid – il 28 e 29 gennaio 2022 a Palazzo Merulana a Roma.
“Riprendere e dare parola” sarà, infatti, la parola d’ordine della due giorni romana dedicata a tutto quello che è gender gap nel mondo dell’audiovisivo. Tema anticipato per voce delle donne afghane nel corso della presentazione-evento di mercoledì 24 novembre incentrato sulla resistenza afgana e sul salvataggio di circa 70 studentesse provenienti da Herat.
Il salvataggio è avvenuto grazie a un ponte areo artistico e culturale reso possibile dall’utopia “visionaria” di una giovane professoressa de La Sapienza: Mara Matta, docente di studi del Sud Asia e presidente del corso di Laurea in Global Humanities, che racconta – facendo commuovere la platea – come ha creato la rete in soccorso delle artiste afghane che stanno per arrivare a Roma dove seguiranno il corso di laurea in Global Humanities de La Sapienza.
Sono le “ragazze di Herat” e lì all’incontro c’è anche il loro professore Nazir Rahguzar, richiedente asilo in Italia, pittore, musicista accompagnato da sua figlia sedicenne, Elaha Rahguzar, studentessa e pittrice che dice di quei 50 interminabili giorni passati a Kabul in attesa di poter partire per l’Italia. Regalando poi al pubblico la pittura di lunghi capelli che come radici entrano nella terra.
Terra che può essere sinonimo di rifugio, fertilità e stabilità ma anche di polvere da cui fuggire. “La situazione in Afganistan è ben diversa da qui. Sono ancora molto triste per le studentesse che oggi sono in pericolo ad Herat”, spiega il docente afgano riportandoci alla memoria le immagini simbolo della popolazione in fuga all’aeroporto di Kabul, quasi già cancellate dal circo mediatico in perenne attività. Mentre le donne afghane stanno pagando il prezzo più alto escluse dalle scuole, dal lavoro e da ogni attività culturale e sociale.
In questo primo “assaggio” di “Visionarie” il dibattito si parla anche di gender gap e gender gap salariale, così come evidenziato dal produttore di Cattleya Riccardo Tozzi, da Domizia De Rosa presidente di Women in film e da Marina Marzotto di Agici, iassociazione dei produttori indipendenti.
Una doppia discriminazione questa che certo non esclude il mondo “scintillante” dell’ audiovisivo dove la parola potere non sembra ancora poter essere declinata al femminile. Più si sale ai vertici del comando e più il numero di donne diminuisce. Occasione questa per la responsibile di WIFTMI-Women in film di presentare la nuova “Carta etica del comportamento del settore di audiovisivo” che – informa Domizia De Rosa – avrà uno sportello di primo ascolto, con figure specializzate al suo interno e una sede presso un’associazione di cinema.
Anche di questo quindi si parlerà più diffusamente nella nuova edizione di “Visionarie” attraverso la voce, le immagini e le parole di donne e autrici di spicco del panorama artistico italiano: da Liliana Cavani a Francesca Comencini, da Dacia Maraini a Lidia Rivera.
“Il cinema e la letteratura hanno un compito: quello di velocizzare i cambiamenti sociali” spiega Giuliana Aliberti, direttrice e ideatrice della rassegna. Da qui anche la volontà di uno scambio interdisciplinare e intergenerazionale tra icone e nuove leve tutte al femminile provenienti in particolare dal Centro Sperimentale, dalla Scuola Gian Maria Volonté e la Scuola Civica di Milano, con i ragazzi dell’Istituto Rossellini.
Intanto chi vuole aderire alla raccolta fondi per le studentesse afghane può donare tramite bonifico bancario a: ARCS – ARCI Culture Solidali APS, Via dei Monti di Pietralata 16, 00157 Roma Banca popolare etica, Via Parigi 17 – 00185 Roma C/C n. 15080807 IBAN: IT12S0501803200000015080807 BIC/SWIFT: CCRTIT2T84A Causale: “raccolta fondi studentesse afghane”.
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