50 sfumature di dollari

Come era prevedibile è già campione d’incassi “50 sfumature di nero”, secondo capitolo della “saga sexy” della scrittrice E. L. James che arriva al cinema per il week end di S. Valentino. Con i soliti Jamie Dornan nei panni del miliardario “dominatore” e Dakota Johnson in quelli della sua “sottomessa” preferita. Più che un film un brand milionario…

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La trasgressione? Portare la tua bella, con annesse palline vaginali, alla cena di beneficenza di mammà e papà, e poi sculacciarla nella “cameretta” di quando eri ragazzo.

Anastasia Steele e Christian Grey sono tornati. E con loro le performance sexy da collegiali arrapati che hanno fatto la fortuna di E. L. James, scrittrice della “trilogia a colori” da cento milioni di copie vendute, che la Universal sta sfornando al cinema a ritmi serrati.

Cinquanta+sfumature+di+Nero

50 sfumature di nero, infatti, plana nelle sale italiane e incassa soltanto nel primo giorno 1 milione e 4mila euro. Nel 2015 il precedente 50 sfumature di grigio ne aveva totalizzati 1 milione e 8mila euro. C’è da aggiungere altro?

Siamo di fronte a un brand, oramai, una gigantesca macchina planetaria per far soldi, sconfinata persino nella vendita di sex toys “firmati”. Come sia il film poco conta. E come sarà il prossimo, 50 sfumature di rosso, girato back to back con questo secondo capitolo appena uscito nelle sale per il week end di San Valentino, ancora meno.

Tanto Jamie Dornan nei panni del miliardario “dominatore” e Dakota Johnson in quelli della sua “sottomessa” preferita, sono sempre lì. Adesso persino innamorati e in procinto di convolare a nozze come due fidanzatini dai cuoricini palpitanti.

Sullo sfondo la solita, magnifica Seattle patinata e glamour per soli ricchi, dove stavolta fa capolino pure una Kim Basinger, dai tratti botox – poverina – nei panni dell’iniziatrice al sadomaso del giovane Gray, infelice citazione del fu 9 settimane e ½. 

Il resto, con poche sfumature, fa ridere, piangere o sbadigliare. A seconda dei gusti.