Cannes, il festival che non vuole mollare. Che ne sarà della 73ª edizione?
Il festival di Cannes non vuole fermarsi e cerca nuove vie per non annullare la sua 73ª edizione, dal rifiuto dello streaming all’ipotesi di accompagnare l’uscita in sala dei film selezionati con un’etichetta ad hoc. Il Marché invece sarà “virtuale” ed è previsto dal 22 al 26 giugno. Le confessioni di Thierry Frémaux, delegato generale della kermesse francese …
Tutti gli eventi paralleli della galassia Cannes sono stati annullati (la Settimana della Critica, la Quinzaine, l’Acid), ma il festival, per ora, non vuole gettare la spugna. Sin dall’inizio dell’emergenza internazionale la direzione della kermesse ha preso tempo, annunciando la revisione delle date solo quando era ormai impossibile non farlo e stando ben attenta a non usare mai la parola “annullamento”.
Il delegato generale, Thierry Frémaux, in un’intervista a Le Figaro si è detto “il primo e l’ultimo” a considerare l’ipotesi di un annullamento, sottolineando che la direzione continuerà a visionare i film che si sono proposti. Il festival vuole studiare soluzioni alternative, coinvolgendo magari le manifestazioni previste a settembre, come Venezia (“sono già in contatto con Barbera”, ha rivelato). Per ora il delegato ha ventilato l’idea di concedere ai film “selezionati” il marchio di Cannes 2020, così da aiutarli nella distribuzione al momento dell’uscita in sala, sebbene la riapertura dei cinema sia ad oggi un gigantesco punto interrogativo.
“Non vogliamo passare direttamente all’anno prossimo, vogliamo che Cannes partecipi alla rinascita cinematografica che avverrà in autunno”, ha aggiunto Frémaux. Rinascita che non passerà per una versione in streaming del festival, “il valore aggiunto della visione condivisa è insostituibile”, nonostante il Marché du Film sia ormai ufficialmente previsto con la modalità telematica dal 22 al 26 giugno prossimi.
Il festival si sarebbe dovuto tenere dal 13 al 23 maggio, già da marzo tuttavia appariva chiaro che le misure di precauzione messe in atto da quasi tutto il mondo rendevano le date decisamente irrealistiche. Ciononostante i vertici di Cannes nelle dichiarazioni ufficiali lasciavano intendere che la kermesse sarebbe andata avanti come da programma, addirittura twittando foto dell’arrivo dei film per il concorso.
Quando il tanto atteso comunicato di rinuncia alle date di maggio è arrivato, è stato accompagnato con l’annuncio di uno spostamento a giugno o luglio. Questa è rimasta la linea ufficiale fino al 16 aprile, nonostante Macron avesse chiarito già pubblicamente che nessuna manifestazione di massa avrebbe potuto avere luogo fino a fine luglio. Nel giorno in cui avrebbe dovuto svelare la selezione ufficiale, Thierry Frémaux, delegato generale del festival, ha preso atto del fatto che Cannes non avrebbe potuto svolgersi neanche in estate, dichiarando allo stesso tempo di non essere disposto ad arrendersi.
Tuttavia Cannes 73 è già entrata nella storia, ma sembra non volersi rassegnare a farlo come edizione fantasma. Ancora una volta, l’unica conclusione possibile è: staremo a vedere.
29 Marzo 2016
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