Ciao Oretta ladra di libertà. Quella volta che prelevammo clandestinamente un film per l’anti Mostra

Addio a Oretta Lo Faso, scomparsa lo scorso 13 dicembre. Impegnata da sempre nelle battaglie per il cinema italiano, contro tutte le guerre, con “Le donne in nero” e “Un ponte per”. Di seguito il ricordo di Stefania Brai. A Bruno Torri marito e compagno di una vita e al figlio Fabio, il nostro abbraccio più grande …

Oretta in alto al centro. Foto di gruppo al Festival del Cinema di Lecce 2019

Ho conosciuto Oretta nel 1972, in un incontro “clandestino” per portare alle “Giornate del cinema” di Venezia la pellicola di un autore italiano sottraendola, con l’accordo dell’autore ovviamente, alla edizione ufficiale della Mostra di Venezia diretta dall’allora critico cinematografico de Il Tempo Gian Luigi Rondi.

Io collaboravo all’organizzazione delle Giornate, lei lavorava all’Italnoleggio cinematografico. Oretta riuscì a “prelevare” la pellicola, me la consegnò di nascosto e io riuscii a portarla a Venezia.

Da allora non ci siamo più perse di vista, anzi da allora la nostra amicizia, personale e politica, non si è mai interrotta. Oretta non ha mai smesso di impegnare la propria vita nelle cose in cui credeva: dalle battaglie per il cinema italiano, a quelle contro tutte le guerre, a Un ponte per.., a tutto quello che poteva essere utile alla costruzione di un’altra società possibile.

Lo ha sempre fatto in modo discreto, direi quasi “silenziosamente”, con la sua mente libera e autonoma. E non ha mai smesso, fino a che ha potuto. Se ne va un’altra parte di una storia che molti vogliono dimenticare o cancellare.”