Elena Ferrante sbarca (anche) su Netflix. “La vita bugiarda degli adulti” diventerà serie

In lavorazione l’adattamento dell’ultimo best-seller di Elena Ferrante, “La vita bugiarda degli adulti” (Edizioni E/O, 2019), che diventerà una serie tv per Netflix, prodotta con Fandango. Protagonista è Giovanna, adolescente tormentata divisa tra la Napoli borghese e perbenista dell’infanzia in famiglia e quella popolare delle origini paterne. Un altro ritratto femminile offerto dalla misteriosa scrittrice che, con l’adattamento Netflix (insieme alla terza stagione de “L’amica geniale” di Rai-HBO e al film con Olivia Colman tratto da “La figlia oscura“), conferma il suo crescente successo (non più solo letterario) internazionale…

Ci sono due Napoli, nella vita dell’adolescente Giovanna, quella “alta”, borghese, ipocrita, e quella “bassa”, eccessiva, viscerale: ma nessuna delle due sembra offrire una via d’uscita al suo malessere. È La vita bugiarda degli adulti (Edizioni E/O, 2019), il più recente tra i romanzi di Elena Ferrante, che presto diventerà (anche) una serie tv per Netflix.

Con questo ottavo romanzo (di prossima pubblicazione anche sul mercato anglo-americano per Europa Editions) la Ferrante ha offerto un’altra tormentata indagine dell’identità femminile (nodo sempre variamente al centro della sua opera): qui lo sguardo in prima persona della narratrice si focalizza retrospettivamente sui dolori dell’adolescenza, tra cambiamenti fisici e scoperte sulla realtà circostante che mettono parimenti a disagio.

E, ancora una volta, il travaglio interiore si intreccia con l’esperienza della contraddittoria città di Napoli, restituita nel contrasto, all’altezza degli anni Novanta, tra quartieri “bene” (come il Rione Alto dove abita la famiglia della protagonista Giovanna) e “popolari” (come il Pascone, da dove proviene il padre della ragazza). Poli opposti e diversamente inadeguati a sciogliere il «garbuglio» della protagonista-narratrice che, scrivendo, si domanda se la sua storia contenga «il filo giusto di un racconto» o sia «soltanto un dolore arruffato, senza redenzione».

La trasposizione del libro sarà distribuita da Netflix, che produce con la Fandango di Domenico Procacci: quest’ultima è alla seconda collaborazione col colosso dello streaming dopo il fantasy femminista Luna nera (dalla saga romanzesca di Tiziana Triana Luna nera, le città perdute, Sonzogno). «I libri di Elena Ferrante», ha dichiarato Felipe Tewes di Netflix, «hanno ispirato e catturato lettori in Italia e nel mondo, e siamo eccitati al pensiero di portare la sua ultima prova sugli schermi».

Non si ferma dunque l’ascesa della misteriosa autrice (o autore? O, come ipotizza qualcuno, autori?) di best-seller che già con l’adattamento Rai-HBO de L’amica geniale (co-prodotto dalla stessa Fandango insieme a Wildside, e rinnovato per una terza stagione) era approdata con successo Oltreoceano.

E l’industria culturale statunitense ci ha preso gusto, visto che è in cantiere anche il film tratto da La figlia oscura (E/O 2006), terzo romanzo della scrittrice, la cui trasposizione sarà diretta da Maggie Gyllenhaall (al suo esordio dietro la macchina da presa) e interpretata dalla premio Oscar Olivia Colman.

I primi a portare la Ferrante sullo schermo erano stati Mario Martone (nel 1995), dal libro d’esordio L’amore molesto (E/O, 1992), quindi Roberto Faenza con I giorni dell’abbandono (2005), dal romanzo omonimo (il secondo firmato Ferrante) edito da E/O nel 2002.

Ora, con La vita bugiarda degli adulti, tutti i romanzi della scrittrice hanno (compiuto o in corso d’opera) il loro adattamento filmico: un altro bel risultato, per l’autrice che è stata inserita dalla rivista TIME tra le persone più influenti del 2016, mentre i lettori (e gli spettatori) continuano, forse, ad arrovellarsi su chi si nasconda dietro l’ormai celebre pseudonimo.