Giovani mogli, tulipani e amanti. Il melò british “dipinto” da Vermeer

In sala dal 6 settembre (per Altre Storie), “La ragazza dei tulipani”, elegante melò in costume firmato da Justin Chadwick a partire dall’omonimo romanzo della britannica Deborah Moggach, tradotto in Italia da Sperling e Kupfer. Un film per romantici in cui un amore travolgente e segreto trova come sfondo l’Olanda del XVII secolo, alla vigilia dello scoppio della bolla dei tulipani. Ambienti come quadri di Vermeer e personaggi ispirati alle tele esposte nei principali musei olandesi.

È la storia di una passione travolgente e folle tra una giovane donna e il pittore che l’ha ritratta, ma si chiama Tulip fever (titolo italiano, La ragazza dei tulipani), come la malattia che contagiò migliaia di persone in Olanda nel XVII secolo, quando un bulbo di tulipano poteva costare più di dieci volte lo stipendio di un anno di un artigiano.

In comune tra le due febbri c’è la sete di bellezza che in Olanda darà vita al secolo d’oro della pittura e nelle vite dei protagonisti a sovvertimenti ugualmente travolgenti. Un film per romantici che mette in scena in modo quasi letterale l’omonimo libro (Tulip fever-La tentazione dei tulipani, edito in Italia nel 2017 da Sperling e Kupfer) di Deborah Moggach, autrice di molti romanzi di successo e sceneggiatrice, (anche del film, insieme al premio Oscar per Shakespeare in love, Tom Stoppard).

Il gioco di rimandi e citazioni d’arte è realizzato dal regista britannico Justin Chadwick (L’altra donna del re, Mandela:Long Walk to Freedom) e dal direttore della fotografia Eigil Bryld trasformando gli ambienti della trama in quadri di Vermeer. Il più celebrato tra gli artisti olandesi ebbe tra i suoi maestri proprio quel Jan Van Loos, che nel libro e nel film è uno dei due amanti travolti da una passione folle.

La storia inizia nel 1636, alla vigilia dello scoppio della bolla dei tulipani (febbraio 1637) quando il ricco e anziano commerciante Cornelius Sandvoort, decide di farsi ritrarrre insieme alla sua sposa poco più che ventenne da un giovane ma promettente artista.

È l’inizio della sua rovina, o forse, della sua rinascita. Gran cast con Judi Dench, Alicia Vikander, Christoph Waltz, Dane DeHaan. Il film ha una storia travagliata, un primo progetto del 2004 da 48 milioni di dollari è stato abbandonato, ripreso nel 2014, con un budget dimezzato avrebbe dovuto uscire nel 2016, ma anche in fase di montaggio ha subito dei rallentamenti.

Nel libro, scritto come un diario a più mani, la protagonista, l’unica che usa la prima persona è Sofia, la giovane sposa. Figlia di uno stampatore morto precocemente si concede al ricco mercante per salvare la famiglia dalla miseria. I personaggi sono tutti ispirati ai quadri esposti nei principali musei olandesi, tanto che viene voglia dopo aver letto il libro e visto il film, di andare a cercare gli originali nelle pinacoteche olandesi. Tanto per scoprire se il volto femminile che Jan Van Loos inserisce, nel periodo della sua maturità, in tutte le sue nature morte, nascosta in una goccia d’acqua o in un riflesso, assomiglia davvero a Sofia.

Un amore proibito e segreto eppure visibile a 400 anni di distanza. Quanto alle trame e agli inganni amorosi, meglio scoprirli in sala, dal 6 settembre, distribuito da Altre Storie.