La “Nostalgia” di Ermanno Rea per il nuovo film (Medusa) di Mario Martone


Napoli, la memoria, l’infanzia di due amici che hanno trovato strade molto diverse e che si ritrovano da adulti. È in sintesi il cuore di Nostalgia, l’ultimo romanzo di Ermanno Rea pubblicato da Feltrinelli nell’ottobre 2016, ad appena un mese dalla sua scomparsa e sorta di suo testamento spirituale.

A portarlo sul grande schermo quel racconto pieno di vita sarà Mario Martone col suo prossimo film targato, per la prima volta, Medusa. Con Pierfrancesco Favino nei panni di Felice Lasco, il protagonista. Un uomo di mezz’età che torna a Napoli, nel rione Sanità, dopo quarantacinque anni trascorsi fra Medio Oriente e Africa.

La madre sta morendo e lui la accudisce fino all’ultimo con tardiva ma amorosa pazienza. Poi, invece di tornare al Cairo dove lo aspetta l’amata compagna, Felice sembra obbedire al richiamo delle radici e di un destino, e resta.

Resta perché in attesa dell’incontro fatale con Oreste, noto ormai come delinquente incallito. Felice racconta a un medico dell’ospedale San Gennaro dei Poveri e a don Luigi Rega, prete combattivo e maieuta, la sua storia.

Ha diciassette anni, fiero della sua Gilera e della sua amicizia con Oreste Spasiano, detto Malommo, compagno di sortite per i vicoli e di piccoli scippi. Poi, imprevedibile, il delitto di un usuraio. Oreste gli sfonda la testa.

Felice è agghiacciato, non tradisce l’amico ma si chiude in un silenzio pieno di angoscia finché uno zio non lo porta con sé a Beirut, dove comincia una nuova vita. Ora, dopo tanto tempo, Felice si espone alla sofferta bellezza della sua città, alla disperazione e anche al formicolare di speranze che agitano il Rione Sanità, illuminato dal testardo operare di don Rega.

Come da copione, però, Oreste attende Felice perché in realtà alla Sanità il Male lavora anche contro la Storia. E non c’è riscatto veramente possibile.