La Quinzaine cine-letteraria. La Corsica di de Peretti e il Brasile del popolo Yanomami


Non vogliamo tracciare una mappa della produzione globale, ma offrire una linea editoriale basata su scommesse autentiche. La nostra bussola è l’originalità della scrittura attraverso la messa in scena; i nostri punti di riferimento sono la poesia, l’emozione, la fantasia e l’autenticità“.

Queste sono le parole di Julien Rejl, delegata generale della 56esima edizione della Quinzaine des Cinéastes, sezione parallela e combattiva del Festival di Cannes che aprirà i battenti il 15 maggio col film Ma vie ma gueule di Sophie Fillières e chiuderà il 25 maggio.

La Quinzaine, spazio di ricerca cinematografica fondato dagli autori e “sorella” delle Giornate degli Autori veneziane, propone quest’anno 30 film, di cui 21 lungometraggi e 9 cortometraggi, che sfidano il cinema mainstream. Il programma include 9 titoli europei, 5 dal Nord America, 3 dall’Asia, 3 dal Sud America e 1 dall’Africa, di cui 4 sono opere prime.

Tra i film in evidenza, À son image di Thierry de Peretti, tratto dall’opera omonima di Jérôme Ferrari (tradotto in Italia da e/o, A sua immagine) offre un affresco generazionale che esplora i tumulti politici della Corsica dagli anni ’80 ai primi anni 2000, attraverso la vita della protagonista. Allo stesso tempo, East of Noon di Hala Elkoussy è una distopia carnevalesca che ricorda una favola tra Ubu e Le mille e una notte, raffigurando un’allelegoria di un paese autocratico che reprime la gioventù ribelle.

Il film più breve della selezione, Extremely short (Totemo mijikai), è un poema cinematografico del maestro giapponese dell’animazione Kōji Yamamura, mentre To a Land Unknown segna il debutto nella fiction del regista palestinese Mahdi Fleifel, noto per i suoi documentari, offrendo un thriller veloce e tragico ispirato al cinema americano di New York come Midnight Cowboy.

Nessun film italiano in cartellone, eccetto una coproduzione con il Brasile: The Falling Sky, diretto da Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha, sulla storia della popolazione brasiliana Yanomami a rischio di estinzione. L’ispirazione è l’omonimo libro di Davi Kopenawa e Bruce Albert, tradotto in Italia da nottetempo col titolo, La caduta del cielo Parole di uno sciamano yanomami (2018).

La comunità Yanomami in Brasile, composta da circa 30.000 persone in oltre 300 comunità, sta affrontando una crisi umanitaria dovuta a una massiccia invasione di minatori in cerca di minerali, causando violenza, contaminazione ambientale e deforestazione.

Il 10 aprile, Davi Kopenawa ha incontrato Papa Francesco e ha ribadito: ”Ogni volta che parlo di quello che l’uomo bianco sta causando al nostro popolo e all’intera umanità, sempre più persone si uniscono alla mia battaglia”.

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