L’eutanasia secondo Fausto Brizzi. “Cento Giorni di Felicità” presto al cinema in Cina
Fausto Brizzi approda dall’altra parte del mondo col suo best seller Cento Giorni di Felicità (Einaudi, 2013), successo planetario finalmente pronto per il grande schermo grazie all’accordo chiuso tra Bridging the Dragon (associazione diretta dall’autore e da Cristiano Bortone) e la cinese Joy Vision Media, disposta ad esportare questa storia da record dal cuore di Trastevere a Pechino.
Un racconto di vita e malattia, per anni ignorato dal cinema italiano, che avrebbe trovato casa nell’immenso bacino cinese proprio adesso che l’eutanasia è un tema tanto caldo nel dibattito nazionale (e dove perciò ha tanto faticato a trovare spazio un film che potesse trattarlo così apertamente).
Al centro del romanzo c’è infatti un uomo e il suo male incurabile, che sceglie per sé lo scadere dei suoi giorni dopo averne trascorsi 100 di vita piena in compagnia di moglie e figli, regalandosi un commovente apprendistato emotivo prima dell’estremo saluto alla famiglia.
Un potente inno alla vita per sensibilizzare alla legalizzazione dell’eutanasia e una storia di grande impatto che sicuramente saprà farsi ben accogliere nella prolifica industria cinematografica cinese, sulla scia di blockbuster come Operazione Red Sea e Addio mia concubina di Chen Kaige, regista cinese già quotatissimo nonché fondatore della Joy Vision Media, società di produzione e distribuzione della pellicola. Brizzi sará executive producer del progetto e sono già in corso le trattative per la scelta del protagonista (secondo le indiscrezioni un talento navigato della commedia cinese).
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