E questo è il libro nato insieme a “Your Name”

“Your Name”, il film di Makoto Shinkai è anche un romanzo, “scritto” dallo stesso maestro dell’animazione giapponese, durante la lavorazione dell’anime. Si intrecciano i fotogrammi e i disegni, le parole e le pagine che seguono lo scambio d’identità dei giovani protagonisti…

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Ci sono film tratti da libri e libri tratti da film. Your Name (leggi la recensione) è una prova concreta di questo scambio, di quest’intreccio. Come nel film si scambiano le identità sessuali di Mitsuha e di Taki, così s’intrecciano i fotogrammi e i disegni dell’anime di Makoto Shinkai e le parole e le pagine del romanzo firmato dallo stesso regista.

Ma la novità è che la creazione è andata di pari passo: il libro (appena pubblicato in Italia dall’etichetta J-Pop delle Edizioni BD) è stato infatti redatto durante la lavorazione del film con un proficuo scambio di spunti e di accenti tra i due linguaggi,cinematografico e letterario.

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«Ho scritto questo romanzo metà a casa e metà nello studio di produzione – dichiara il regista nella Postfazione al libro – e credo di essere riuscito a completarlo grazie anche a Masashi Ando, il direttore dell’animazione del film. Non che abbia parlato con lui del romanzo ma, grazie alla sua grande dedizione al lavoro, sono riuscito a ritagliarmi il tempo per scrivere, rimanendo tranquillo pure nel pandemonio quale può essere la produzione».

Lo scambio ha riguardato anche la musica alla quale Makoto Shinkai attribuisce molta importanza. «E poi ci sono le tracce dei Radwimps (il gruppo pop che firma le belle canzoni dell’anime, ndr), che si sono occupati della colonna sonora del film. Ovviamente – annota il regista/scrittore – nel romanzo non c’è la musica di sottofondo, ma questo libro ha subito una forte influenza dai loro testi».

E – ancora nella Postfazione che citiamo dal libro edito da J-Pop – Makoto Shinkai conclude: «Il motivo è che ho sentito che da qualche parte ci fossero dei ragazzi e delle ragazze come Taki e Mitsuha. Questa è ovviamente una storia di fantasia, eppure credo che da qualche parte esistano delle persone che hanno vissuto esperienze simili e provano sentimenti simili ai loro. Che hanno perso figure o luoghi importanti, e che hanno deciso mentalmente di lottare lo stesso. Persone che continuano a tendere la mano verso qualcosa che ancora non possono incontrare, assolutamente sicure che un giorno succederà. E poi credo di avere scritto questo libro perché sentivo che ci fosse il bisogno di raccontare questi sentimenti con una serietà diversa rispetto allo splendore del film».