“L’orto americano” di Pupi Avati. Ritorno al gotico con libro e film in lavorazione

 

Sono iniziate le riprese del nuovo film di Pupi Avati – che ne firma sceneggiatura e regia – L’orto americano tratto dal suo omonimo romanzo (Solferino, 2023).

Siamo a Bologna, subito dopo la Liberazione. Una mattina una ragazza in divisa da ausiliaria americana si affaccia per chiedere indicazioni nella bottega di un barbiere. Questo basta per far innamorare perdutamente un giovane aspirante scrittore. Un anno dopo il ragazzo decide di andare nel Midwest americano e il caso vuole che, proprio in una casa vicina,  viva un’anziana donna la cui figlia Barbara, arruolatasi come ausiliaria dell’esercito, è dispersa in Italia, probabilmente morta, forse uccisa.

Le due case sono separate da un un nefasto orto dal quale di notte provengono urla misteriose. Il giovane inizia una tesissima ricerca della ragazza che gli farà vivere situazioni drammatiche, fino a una conclusione, in Italia, del tutto inaspettata.

Pupi Avati torna alla sua passione, il gotico, praticato già nel lontanto 1976 con La casa delle finestre che ridono (nelle foto) e qui caraterrizzato dall’intreccio tra soprannaturale e inganni della mente.

Nel cast Filippo Scotti (È stata la mano di Dio), la pluripremiata attrice britannica Rita Tushingham, Armando De Ceccon (Oltre la bufera), Roberto De Francesco (Il silenzio grande), Chiara Caselli (Lei mi parla ancora), Romano Reggiani (Eravamo bambini), Cesare Cremonini e Andrea Roncato.

Si prevedono sette le settimane di riprese tra Roma – e dintorni-  Cinecittà Studios, il Delta del Po e la città di Davenport in Iowa.

L’orto americano è prodotto da Minerva Pictures e da DUEA Film, con Rai Cinema. Il film è prodotto con il contributo dell’Emilia-Romagna Film Commission.