Nella grande biblioteca del TorinoFilmFest. Storie di uomini e animali
Dal 24 novembre al 2 dicembre il TorinoFilmFest proporrà al pubblico la sua consueta selezione di qualità, curiosa e in cerca di nuovi linguaggi. Anche animali. In primo piano la grande storia (da Stalin a Caporetto passando per il fascismo) e come sempre tanta letteratura: Charles Dickens, Mary Shelley, Basile, Shakespeare… E Asia Argento nei panni di direttrice guest…
Gli occhi azzurri del gatto Cagliostro e quelli altrettanto azzurri di Kim Novak, irresistibile strega in paradiso, segnano magnetici – dall’affiche – questa edizione numero 35 del TorinoFilmFest (dal 24 novembre al 2 dicembre) che di sguardi, come sempre, ne offre di ogni genere (anche animaleschi vedrete!) e di qualità, fedele come sempre alle sue origini di luogo di scoperte, sperimentazioni e nuovi linguaggi.
Così anche noi, fedeli alla nostra di vocazione, abbiamo spulciato nell’immenso programma (169 titoli in mostra) in cerca di tutto quello che di letterario sarà possibile vedere. E partiamo proprio dai gatti, ospiti d’onore di una speciale sezione disegnata ad hoc dalla direttrice (in scadenza) Emanuela Martini, “gattara e cinefila” dove compare una chicca di genere come Black Cat (1981) in cui Lucio Fulci, ispirandosi a Il gatto nero di Edgard Allan Poe, ci cala in un “mystery medianico ad altezza micio”.
Tra le novità del concorso (dedicato ad opere prime, seconde e terze) segnaliamo sicuramente, Morto Stalin se ne fa un altro di Armando Iannucci, una black comedy ispirata ad un graphic novel francese di Nuryn Robin, in cui la morte del “grande dittatore” è lo spunto per raccontare intrighi, sgambetti, paranoie ed epurazioni, mostrando come la tragedia si tinge di farsa. Sarà nelle nostre sale dall’11 gennaio per I Wonder Pictures.
Tra i doc, bellissima selezione a cura di Davide Oberto, spicca un’importante riflessione sulla nostra storia rimossa, quella del fascismo e del colonialismo, narrata in questo caso Francesca Melandri alle prese con la difficile eredità di un padre convinto razzista e camicia nera, tema del suo nuovo romanzo, Sangue giusto (Rizzoli) e pure di Pagine nascoste di Sabrina Varani in cui la scrittrice si racconta. Mentre delle favole nere di Basile, cercate nelle strade di una Napoli contempranea, dice Racconti di cenere e lapilli di Gabriele di Munzio.
E tante sono le registe a Torino. A guidare la pattuglia, fuori concorso, come già annunciato, Roberta Torre col suo Riccardo III malavitoso e dark (Riccardo va all’inferno). Paola Randi con Tito e gli alieni, commedia di fantascienza, tra immigrazione e fantasmi con Valerio Mastandrea nei panni di uno scienziato vedovo e solitario.
Elisabetta Sgarbi che presenta il suo personalissimo viaggio attraverso L’altrove più vicino, ossia la Slovenia, raccontata nei versi del poeta Alojaz Rebula e nei ricordi dello scrittore Claudio Magris. Claire Denis che rivisita il Roland Barthes di Frammenti di un discorso amoroso (già passato a Cannes) in Un beau soleil interieur e Francesca Comencini anche lei a parlare di sentimenti in Amori che non sanno stare al mondo, dal suo omonimo romanzo (leggi recensione di Stefano Bocconetti). Mentre Asia Argento nei panni di direttrice guest, suggerendo visionini “americane”, ripropone il suo The Heart Is Deceitful Above All Things, dall’omonimo romanzo di J.T. Leroy.
Il genio d’artista di Alberto Giacometti, poi, narrato dallo scrittore americano James Lord è nel nuovo e quinto film da regista di Stanley Tucci, Final Portrait. Il genio di Mary Shelley creatrice di Frankenstein, invece, è raccontato dalla regista Haifaa Al-Mansour, mentre quello di Charles Dickens, colto in un momento di crisi creativa, è protagonista di L’uomo che inventò il Natale di Bharat Nalluri, in anteprima internazionale.
E ancora la fortunata pièce, Favola, di Filippo Timi che approda al grande schermo per la regia di Sebastiano Mauri
Col premio Maria Adriana Prolo 2017 a David Grieco ritroviamo, poi, il suo Evilenko (2004) adattamento del suo romanzo, tra thriller e metafora, Il comunista che mangiava i bambini, dedicato al mostro di Rostov.
Segnaliamo i due italiani del concorso: Lorello e Brunello di Jacopo Quadri, storia di resistenza “contadina” nella Maremma toscana e Blue Kids opera prima di Andrea Tagliaferri, già assistente di Matteo Garrone. Ma anche la retrospettiva su Brian De Palma; Cento Anni di Davide Ferrario, sulle tante Caoperetto italiane e le sue riscosse; un paio di doc sul ’77 e i “bestiali” Animal Cinema di Emilio Vavarella, tutto girato letteralmente con le zampe e Animal Pensivité di Christine Baudillon dove sono i versi animale e le loro pellicce a parlare.
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
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