Non prestare la gonna a tuo marito. Téchiné deraglia a Cannes
Delude “Nos années folles”, ultimo titolo di André Téchiné ispirato al libro “La garçonne e l’assassino”, storia vera di Louise e Paul Grappe, marito e moglie parigini che scelsero un “ménage en travesti” per far sfuggire l’uomo alle trincee della Grande guerra. Un melodramma che resta totalmente in superfice …
Isabelle Huppert, Catherine Deneuve, Sandrine Kiberlain, Juliette Binoche. È un parterre de roi, anzi di “regine” quello che ha festeggiato l’altra sera, con la folla delle grandi occasioni, André Téchiné.
Un omaggio, con le sue dive di cinquant’anni di cinema, che il festival ha tributato a questo magnifico 74enne, raffinato ritrattista di romanzeschi personaggi dalle psicologie complesse, spesso calati in contesti caratterizzati da tematiche sociali forti, di cui un montaggio-regalo ha offerto un veloce mix dei suoi tanti titoli: Pauline s’en va, Niente baci sulla bocca, Le sorelle Brontë , Rendez-Vous, L’età acerba, Lontano…
Un lungo catalogo, oltre la ventina, a cui Téchiné ha aggiunto un ultimo tassello presentato per l’occasione: Nos années folles, melodramma d’epoca, liberamente tratto da La garçonne e l’assassino, romanzo degli storici fracesi Fabrice Virgili e Danièle Voldman (Viella edizioni) in cui ricostruiscono una storia vera che, negli anni Venti, riempì le cronache non solo francesi.
È la vita – da film effettivamente – di Paul e Louise Grappe coppia di innamorati che nella Parigi dell’inizio del Novecento si amano e si sposano. Allo scopppiare della Prima guerra Mondiale Paul parte per il fronte, ma dopo aver perso un dito decide di disertare.
Louise è con lui, lo nasconde in cantina. Ma il rischio di passare per un plotone di esecuzione è troppo alto. Ecco allora l’idea inattesa: travestire da donna Paul. E così sarà per dieci anni. Paul diventerà per tutti Suzanne, per poi tornare ad essere Paul dopo l’amnistia, diventare padre malvolentieri, ritrovarsi a fare l’operaio, finire alcolizzato e violento fino a che Louise trascinerà la loro storia verso la tragedia.
Nel libro, basato su una ricca documentazione d’epoca, i due storici attraversano la vita della coppia Grappe portando sotto i riflettori temi cruciali come i traumi della guerra, la violenza coniugale, l’identità sessuale e l’omosessualità che Paul scopre a poco a poco, cominciando a frequentare gli ambienti “libertini” di Parigi, fino a prostituirsi.
Questioni sicuramente “da” Téchiné, che facilmente immaginiamo abbiano catturato l’interesse del regista de I testimoni. Stavolta però i suoi Paul e Louise, perdono la complessità psicologica del romanzo per diventare maschere da palcoscenico. Un cabaret, infatti, fa da sfondo al racconto della “coppia tragica”, generando uno dei piani narrativi a cui si affianca quello più realistico del loro quotidiano con i due veri protagonisti (coi volti di Pierre Deladonchamps e Céline Sallette).
A questo punto, però, Paul e Louise, schiacciati nel décor teatrale, restano del tutto in superfice. Non comprendiamo i loro passaggi emotivi, l’evoluzione dei loro sentimenti. Tutto procede in modo automatico, attraverso una stilizzazione estrema e un’estrema contrazione del racconto.
Anche l’omosessualità di Paul è puro fatto meccanico, al limite del grottesco. Accade e basta. E grazie a un vestito di sua moglie. Prima lui rifiuta il travestimento, si oppone, dice di voler essere uomo. Ma poi, miracolosamente, non fa in tempo ad indossare la prima gonnella che si precipita al Bois de Boulogne, luogo di battuage per tutti i gusti.
E dove Louise lo seguirà per amore, senza pronunciare parola, dividendosi d’ora in avanti tra il lavoro di sartina nella piccola fabbrica e le “notti folli” tra i ricchi libertini parigini.
Certo che potere incredibile le gonne della signora Grappe…
Gabriella Gallozzi
Giornalista e critica cinematografica. Fondatrice e direttrice di Bookciak Magazine e del premio Bookciak, Azione!. E prima, per 26 anni, a l'Unità.
27 Febbraio 2019
La carica dei messicani: Iñárritu presidente di giuria a Cannes 2019
Sarà Alejandro Gonzales Iñárritu il presidente di giuria di Cannes 2019 (dal…
22 Maggio 2017
C’è un Ufo sui cieli di Cannes: la Giovanna D’Arco bambina di Dumont
Passato alla Quinzaine des réalisateurs, "Jeannette", il nuovo film di Bruno…
17 Maggio 2017
La “biblioteca”di Cannes, lunga 70 anni
Al via Cannes 2017 (dal 17 maggio al 28 maggio) con l'edizione monstre dei 70…